Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

30/01/19

L’UE ADDESTRA ROBOT PER INTERVENIRE SULLE CATASTROFI NUCLEARI E GESTIRE LE SCORIE RADIOATTIVE

L’Ue addestra robot per intervenire sulle catastrofi nucleari e gestire le scorie radioattive


Quando il Giappone nel 2011 venne colpito dal terremoto/tsunami e dal disastro nucleare di Fukushima i robot che vennero schierati a supporto dei “liquidatori” umani erano molto semplici e si dimostrarono in gran parte inefficaci . Sven Behnke, professore di robotica all’università di Bonn, è partito da quel problema e, insieme al suo team, hanno sviluppato un robusto sistema di risposta alle catastrofi con il progetto Centauro che utilizza un robot controllato da esseri umani da una distanza di sicurezza e dotato di vari sensori chi gli consentono di percepire l’ambiente nel quale lavora e di ritrasmettere le informazioni alll’operatore.

Behnke spiega su Horizon che «L’operatore principale controlla il robot attraverso una tuta di telepresenza che misura i movimenti delle braccia, dei polsi e delle dita dell’operatore e li trasferisce al robot. Un display montato sulla testa dall’operatore gli consente di vedere in 3D quel che il robot vede dalla propria prospettiva».

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Data: 24.01.2019
Fonte: www.greenreport.it

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