Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

29/08/19

CHERNOBYL: SVELATI AGGHIACCIANTI DOCUMENTI SEGRETI SUL DISASTRO DEL 1986


Chernobyl: svelati agghiaccianti documenti segreti sul disastro del 1986

 

National Security Archives ha svelato inquietanti documenti, prima secretati, sul modo in cui il governo sovietico gestì l'emergenza scaturita dal tristemente celebre disastro nucleare di Chernobyl del 1986. Una vera e propria tragedia nella tragedia.

 

Il monumento agli eroi di Chernobyl, che hanno salvato il mondo da un olocausto nucleare



A quanto pare, stando a quanto svelato da National Security Archives, gli orrori di Chernobyl non si fermano agli innumerevoli casi di tumori, a tutti gli sfollati e alla nube radioattiva sprigionata dall'incidente e diffusasi poi in diverse parti d’Europa e anche oltre.

Sono stati infatti resi pubblici centinaia di documenti sovietici prima secretati sull’orribile disastro, avvenuto il 26 aprile del 1986, presso la centrale nucleare V.I. Lenin (situata in Ucraina settentrionale), documenti che svelano le surreali direttive imposte dal governo sovietico per “gestire” l’emergenza creatasi.

In particolare, il Politburo sovietico, nei giorni immediatamente successivi al disastro, tentò in maniera spregiudicata di celare al mondo intero le conseguenze del gravissimo incidente nucleare.
Un documento datato 8 maggio 1986 riporta le seguenti parole:
"Classificato. Minuta numero 9, 8 maggio 1986. Il ministero della salute sovietico ha stabilito nuovi livelli accettabili di radiazioni ai quali i cittadini possono essere esposti. Livelli 10 volte superiori a quelli stabiliti in precedenza. In alcuni casi specifici, il limite dei livelli di radiazioni è superiore fino a 50 volte quelli precedenti".

Data: 28.08.2019
Fonte: www.mondofox.it

 

ECCO LA “CHERNOBYL DEI GHIACCI”, LA PRIMA CENTRALE NUCLEARE GALLEGGIANTE


Ecco la “Chernobyl dei ghiacci”, la prima centrale nucleare galleggiante


C’è una mini-centrale atomica che naviga nel Mar Glaciale Artico, uno degli ecosistemi più fragili e preziosi del pianeta, per fare da apripista ai reattori russi di piccola taglia. Il suo nome è Akademik Lomonosov

 

Akademik Lomonosov

 

La prima centrale atomica trasportabile è pronta a mollare gli ormeggi. Si chiama Akademik Lomonosov e prima di salpare dal porto di Murmansk è stata verniciata di fresco con i colori della bandiera russa. Somiglia a una grossa chiatta su cui è stata installata una coppia di mini-reattori atomici da 35 megawatt. È diretta a Pevek, nel Mare della Siberia orientale, dove attraccherà al termine di una traversata artica di cinquemila chilometri.

Nucleare prêt-à-porter per piccole taglie

 

Nei piani della compagnia russa Rosatom, che l’ha costruita, l’Akademik Lomonosov aprirà la strada al mercato delle centrali atomiche di piccola taglia, più economiche e più facili da assemblare o da trasportare in luoghi remoti. Come le aree desertiche, per alimentare gli impianti di dissalazione dell’acqua marina, che richiedono enormi quantità di energia. O appunto le regioni artiche, per sfruttare le risorse petrolifere e minerarie che diventeranno accessibili con il ritiro dei ghiacci polari. A Pevek, la mini-centrale russa fornirà elettricità a 50 mila residenti e l’energia necessaria alle attività di estrazione mineraria di Čukotka, una regione ricca di oro e rame.


Data: 24.08.2019
Fonte: www.wired.it

ESPLOSIONE IN RUSSIA, REATTORE NUCLEARE SUL MISSILE


Esplosione in Russia, reattore nucleare sul missile

Roshydromet rivela la presenza in atmosfera di alcuni radionuclidi tipici di un reattore nucleare. Si allontana l'ipotesi che a bordo ci fosse una fonte isotopica a plutonio 238

 

Un test con missile Burevestnik in un'immagine d'archivio (Afp)

 

Forse un altro pezzo del puzzle va al suo posto. L'incidente nucleare avvenuto l'8 agosto nel poligono di Nenoska vicino a Severodvinsk, oblast di Arkangelsk, Russia europea artica, dove è esploso un missile da crociera Burevestnik durante un test, ha riguardato non una fonte radioattiva isotopica ma un reattore nucleare miniaturizzato. Lo si intuisce da un comunicato di Roshydromet, l'ente meteo russo che si occupa anche di misurazioni della radioattività, che ha emesso un comunicato nel quale ammette che in atmosfera è sta rilevata la presenza di radionuclidi tipici di un reattore nucleare e non di una fonte isotopica come quella installata su alcuni satelliti. "La presenza di prodotti di decadimento come il bario e lo stronzio deriva da una reazione nucleare a catena. Si tratta di una prova che quello che è esploso era un reattore nucleare" ha dichiarato il fisico Nils Bohmer, responsabile R&D di Norvegian Nuclear Decommissioning, un'agenzia governativa norvegese che si occupa della gestione e lo smaltimento di rifiuti nucleari.

 

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Data: 27.08.2019
Fonte: www.quotidiano.net





SONO STATI RILEVATI QUATTRO ISOTOPI RADIOATTIVI NELL’ATMOSFERA DOPO L’INCIDENTE NUCLEARE DELL’8 AGOSTO IN RUSSIA


Sono stati rilevati quattro isotopi radioattivi nell’atmosfera dopo l’incidente nucleare dell’8 agosto in Russia



L’agenzia meteorologica statale russa ha detto di aver rilevato la presenza di quattro isotopi radioattivi nei campioni d’aria prelevati a Severodvinsk, in Russia, città che si trova a circa 50 chilometri dalla base militare di Nenoksa, dove lo scorso 8 agosto è avvenuto un misterioso incidente nucleare. Nell’esplosione sono morti cinque scienziati dell’agenzia nucleare russa Rosatom, ma finora il governo russo ha dato pochissime informazioni a riguardo: sembra ormai certo che l’incidente abbia coinvolto un piccolo reattore nucleare che forniva materiale di propulsione a un missile sperimentale che l’esercito russo sta testando da alcuni mesi.

Gli isotopi rilevati sono lo Stronzio-91, il Bario-139, il Bario-140 e il Lantanio-140 e hanno un’emivita (cioè il tempo in cui la loro quantità si dimezza per decadimento) rispettivamente di 9,3 ore, 83 minuti, 12,8 giorni e 40 ore, se esposti all’aria. Secondo il servizio meteorologico russo sono state queste sostanze a provocare il picco di radiazioni nell’aria di Severodvinsk successivamente all’incidente: i valori erano rimasti sballati per due ore e mezza, e in quattro stazioni di Severodvinsk erano stati registrati valori da 4 a 16 volte più alti della norma di raggi gamma, radiazioni potenzialmente molto pericolose.

Data: 27.08.2019

Fonte: www.ilpost.it

19/08/19

RUSSIA, INCIDENTE NUCLEARE: I MEDICI NON ERANO STATI AVVISATI CHE I FERITI ERANO RADIOATTIVI


Russia, incidente nucleare: i medici non erano stati avvisati che i feriti erano radioattivi

 

La scoperta del «Moscow Times» rivela come ai medici sia stato chiesto di firmare un accordo di non divulgazione dell’accaduto



Ci sono nuovi indizi, e con essi nuove domande sull’incidente avvenuto l’8 agosto nella base militare di Severodvinsk in Russia.



L’esplosione che ha provocato sette vittime sarebbe stata causata da un test fallito su un missile da crociera a propulsione nucleare. Ma da Mosca non sono ancora arrivate conferme.

I medici all’oscuro sullo stato dei pazienti


I medici che hanno soccorso i feriti non sono stati avvisati dalle autorità che avevano a che fare con pazienti esposti alle radiazioni. Lo rivela il Moscow Times. Il quotidiano in lingua inglese ha parlato con cinque membri dello staff dell’ospedale regionale di Arkhangelsk (compresi due medici) che hanno raccontato che i feriti sono arrivati «nudi e avvolto in sacchetti di plastica traslucidi».

Lo stato dei pazienti ha subito destato sospetti, ma l’unica informazione data in quel momento era che c’era stata un’esplosione in un sito militare. 

«Nessuno – né i direttori dell’ospedale, né i funzionari del ministero della Sanità, né i funzionari regionali o il governatore – hanno informato il personale che i pazienti erano radioattivi», ha detto uno dei chirurghi della clinica al Moscow Times. «I dipendenti dell’ospedale avevano i loro sospetti, ma nessuno ha detto loro di proteggersi».

Quattro medici dell’ospedale di Arkhangelsk – due in posizioni senior – e un paramedico hanno riferito al quotidiano che il personale è rimasto scioccato e furioso per non essere stato informato sulla condizione dei pazienti.


Data: 17.08.2019
Fonte: www.open.online