Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

23/10/13

IL DISASTRO ECOLOGICO DEL LAGO D'ARAL


Negli anni ’30 del Novecento, tra le steppe e le montagne dell’Asia Centrale, il dittatore sovietico Stalin decise di dare forma a 5 repubbliche (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan) che fungessero da serbatoio di risorse naturali e manodopera per l’allora URSS, perché ricche di minerali, gas e aree fertili, immense e poco popolate.

Queste vaste aree si prestarono ottimamente ai progetti di grandeur industriale e militare di Mosca. Complessi metallurgici e miniere rifornirono il settore delle infrastrutture ma soprattutto offrirono adeguati rifornimenti all’ìndustria bellica, che in queste lande desolate costruì siti nucleari ed eseguì decine e decine di test.


Data: 27.05.2013
Fonte: www.tuttogreen.it

Mare d'Aral

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