Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

21/10/13

L'ODISSEA NUCLEARE DI NAOTO KAN, IL PREMIER DI FUKUSHIMA


L'ex primo ministro, che ha retto le sorti del Giappone durante la crisi nucleare del 2011, ora è impegnato in una campagna di propaganda perché siano abbandonati definitivamente i reattori e perché il suo paese sviluppi le fonti energetiche rinnovabili e il setsuden, o risparmio energetico.

Il 10 marzo 2011, il primo ministro Naoto Kan era certo che l'energia nucleare fosse sicura e vitale per il Giappone. La sera del giorno seguente, dopo il forte sisma di Tohoku, il successivo tsunami e l'inizio della crisi nell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, aveva cambiato opinione "di 180 gradi". Come ha raccontato in una conferenza all'YMCA di New York lo scorso 8 ottobre, durante le buie notti passate nel suo ufficio dopo quell'11 marzo, Kan riusciva solo a chiedersi di quanto potesse peggiorare la fusione a Fukushima e in che modo impedire che si aggravasse ancora.


Data: 19.10.2013
Fonte: www.lescienze.it

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