Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

23/10/13

IL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO SI E' RIFIUTATO DI PARTECIPARE AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE

Il ministero degi esteri della Russia ha dichiarato che non accoglierà la procedura di arbitrato per il fatto della nave Arctic Sunrise e anche che si rifiuta di partecipare al dibattito giudiziario in questione presso il Tribunale internazionale di diritto marittimo di Amburgo.

Al ministero hanno poi dichiarato che "la Russia resta aperta per la regolamentazione della situazione che si è venuta a creare".

Il consulente giuridico di Greenpeace Daniel Simons ha dichiarato:

"Valutiamo positivamente il fatto che la Russia resti aperta alle trattative per la risoluzione del problema. Nondimeno, la Russia non può decidere arbitrariamente quali parti della Convenzione ONU di diritto marittimo applicare e quali no, avendola essa stessa ratificata nel 1997 [...] Evidentemente alla Russia non piace la prospettiva che la liceità delle proprie azioni venga giudicata da un tribunale indipendente". [...]

Se il Tribunale internazionale di diritto marittimo si pronuncerà a favore dell'Olanda, allora i 28 attivisti, il fotoreporter Denis Sinjakov e il giornalista Kiron Brian potranno tornare a casa in attesa che venga fissata la data del dibattimento al tribunale russo.

Data: 23.10.2013
Fonte: www.greenpeace.org
Traduzione: S.F.

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