C'è un problema, in Francia non sanno più dove mettere i rifiuti radioattivi
Individuato un nuovo sito di stoccaggio nella Meuse, il deposito potrebbe entrare in esercizio nel 2019
La Francia ha già accumulato più di
1,54 milioni di metri cubi di rifiuti radioattivi e la
loro quantità aumenta ogni anno in modo esponenziale, rendendo
impellente la costruzione di nuovi siti di stoccaggio. A lanciare l'allarme e'
l'Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi (ANDRA) nel suo rapporto triennale, che conferma uno scenario sempre
più preoccupante e la necessità di soluzioni logistiche, ma soprattutto
politiche, alla sfida del nucleare. In un tentativo di dare l'idea anche
visivamente, l'agenzia ha spiegato che ogni anno un cittadino francese produce
l'equivalente di "mezzo litro di latte in Tetrapak" di rifiuti radioattivi.
In 2 anni prodotti 85 mila metri cubi di rifiuti
Nei fatti, però, tra il 2015 e il 2016 sono
stati prodotti altri 85 mila metri cubi di rifiuti. Il 60% proviene dal parco
nucleare, il 27% da attività di ricerca, il 9% dal settore difesa e
il rimanente da altre industrie e dal settore sanitario. Il 3% dei rifiuti
è ad alta attività o lunga vita - centinaia di migliaia di anni
per il loro smaltimento - e concentra il 99,8%
della radioattività totale. Il 90% dei rifiuti ha invece un livello
medio, basso o molto basso di attività. Rimane il fatto che gli attuali
impianti di stoccaggio sono quasi arrivati a saturazione e ne servono altri sia
di breve che media e lunga durata.
Data: 15.07.2019
Fonte: www.agi.it
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