Chernobyl 33 anni dopo, il reportage di Angelo Gentili in Bielorussia
Legambiente denuncia la condizione delle popolazioni vittime del disastro nucleare ed ha riportato la Speranza a centinaia di bambini che vivono nelle zone contaminate
33 anni fa, la catastrofe della centrale nucleare sovietica di Chernobyl, nell’attuale Ucraina, causò la contaminazione di 155.000 km2 di territorio e di circa 10.000.000 persone. Ancora oggi in quella zona contaminata tra Russia Bielorussia e Ucraina vivono 3 milioni di persone e , come sottolinea Legambiente, «A pagarne le conseguenze più drammatiche sono i bambini che con 400.000 casi di tumore tiroideo rappresentano le vittime innocenti della catastrofe nucleare che ha riversato un enorme quantità di materiale fortemente radioattivo in atmosfera».
A pochi giorni da suo ritorno dalla Bielorussia e all’indomani della
messa in onda della prima puntata della serie TV dedicata a Chernobyl,
Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, racconta la
sua esperienza e il Progetto Rugiada per sensibilizzare e far conoscere
una realtà ancora oggi tra luci ed ombre e per denunciare sia
l’assurdità della scelta nucleare che il criminale incidente frutto di
una sperimentazione che ha coinvolto oltre 600.000 tra soldati e
militari che hanno pagato con la vita nel tentativo di spegnere
l’incendio del quarto reattore della centrale di Chernobyl.
Data: 12.06.2009
Fonte: www.greenreport.it
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