Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

22/05/10

LE REALI CONSEGUENZE DI CERNOBYL VENGONO ANCORA OGGI OCCULTATE, HA DICHIARATO L’ECOLOGISTA JABLOKOV

Il famoso ecologista russo dichiara che le conseguenze dell’incidente di Cernobyl si faranno sentire ancora per 150 anni, mentre i reale effetti di questa catastrofe vengono tenuti nascosti dalle autorità. «Per lo meno per ancora 150 anni le conseguenze di questa catastrofe si faranno sentire. Si tratta di sette generazioni» – ha detto il leader della frazione “Zelënaja Rossija” (Russia Verde) del partito democratico “Jabloko” (Mela) Aleksej Jablokov.

Lui assicura che le conseguenze dell’incidente di Cernobyl vengono occultate dagli organi ufficiali. «I dati scientifici reali non vengono pubblicati. In verità, il quadro reale non è molto confortante. Le conseguenze sono di gran lunga più terribili di quanto dicano i nuclearisti. Loro esortano a dimenticare Cernobyl. Dimenticare Cernobyl non si può» – ha detto Jablokov.

L’ecologista ha riferito che gli esperti indipendenti riscontrano le conseguenze della catastrofe di Cernobyl in molte regioni del mondo.

«Non soltanto in Bielorussia, Russia e Ucraina. In Svezia, in Gran Bretagna ci sono posti dove è vietato il consumo di carne. Sulle montagne svizzere razzolano cinghiali radioattivi, se li caccerete e li mangerete, vi prenderete una discreta dose di radiazioni. Non si sa molto di quello che avvenga al di là degli Urali – pure là ci furono molto macchie radioattive» – ha detto Jablokov.

L’organizzazione ambientalista “Ekozaščita” (Ekodifesa) ha dichiarato che a causa dell’incidente di Cernobyl sono rimasti colpiti 9 milioni di persone in dieci paesi. Per la lotta alle conseguenze nella sola Bielorussia, il paese più colpito dall’esplosione, sono stati spesi più di 235 miliardi di dollari, e in tutto il pianeta – circa 500 miliardi.

«L’incidente di Cernobyl ha dimostrato quanto sia pericolosa e disastrosa l’energia nucleare. Sul territorio della Russia a tutt’oggi funzionano reattori nucleari sovietici di prima generazione, tra cui 11 blocchi del tipo RBMK, analoghi a quello che saltò in aria il 26 aprile del 1986 a Cernobyl» – hanno dichiarato a “Ekozaščita”.

Questa organizzazione riferisce che al momento attuale in Russia sono in funzione 31 reattori atomici in 10 centrali nucleari. Secondo i dati degli ecologisti, tutte le centrali nucleari messe insieme forniscono meno del 16% del fabbisogno di energia elettrica dei cittadini della Federazione Russa.

«In 60 anni di sviluppo dell’energia nucleare non si è riusciti a elaborare un metodo totalmente sicuro per il seppellimento delle scorie nucleari; il fatto è che esse mantengono un livello mortalmente pericoloso di radiazioni per centinaia di migliaia di anni. Ugualmente non esistono reattori nucleari totalmente sicuri» – ha dichiarato il copresidente di “Ekozaščita” Vladimir Slivjak. «Al livello attuale dello sviluppo tecnico-scientifico è del tutto possibile sostituire le centrali nucleari pericolose con centrali ecologicamente pulite e prive di pericolosità, funzionanti sulla base delle fonti di energia rinnovabili» – ha dichiarato Slivjak.

Data: 26.04.2010
Fonte: www.newsru.com
Traduzione: S.F.

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