Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

09/05/17

CHERNOBYL BRUCIA ANCORA. UN IMPIANTO A BIOMASSE RIMETTE IN CIRCOLO LA RADIOATTIVITÀ




Un grande impianto, finanziato con fondi UE, usa come combustibile legno contaminato proveniente da Chernobyl; i fumi vanno per l’aria e le ceneri tossiche vengono impiegate come fertilizzante in tutta l’Ucraina avvelenando i raccolti. Che poi vengono esportati (anche in Italia).

 

 
Chernobyl brucia ancora. Il fuoco é finanziato con i soldi dei cittadini europei ed il risultato é l’arrivo di cibo radioattivo sulle nostre tavole. Lo dice l’associazione di volontariato “Mondo in cammino”, e sullo scandalo che essa denuncia desideriamo fare luce. Tanto per cominciare stiamo preparando un’interrogazione alla Commissione Europea. Oggi – il 31mo anniversario della tragedia – é il giorno più adatto per parlarne.

Nella zona di Ivankiv (Ucraina), a poca distanza da Chernobyl, la banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (ERBD, che é sostenuta dalle istituzioni UE, ha finanziato la costruzione di Ekotes, un enorme impianto a biomassa che produce energia elettrica usando come combustibile non solo il legno locale, fortemente radioattivo, ma anche sembrerebbe il legno ancor più radioattivo che viene illegalmente tagliato nella “zona di interdizione” attorno alla centrale nucleare esplosa il 26 aprile 1986.

Gli alberi bruciati da Ekotes hanno assorbito ed incorporano le sostanze radioattive depositatesi al suolo a causa dell’incidente: soprattutto (ma non solo) Cesio 137 e Stronzio 90. Durante la combustione queste sostanze in parte vengono disperse nell’atmosfera e in parte si concentrano nelle ceneri che, a quanto afferma “Mondo in cammino” – vengono distribuite ai contadini di tutta l’Ucraina affinché le usino come fertilizzante nei campi. Così la radioattività delle ceneri viene incorporata dal cibo: e l’Ucraina esporta verso l’UE grandi quantità di derrate alimentari.

Secondo i dati di “Mondo in cammino”, la centrale a biomasse Ekotes arriva a bruciare in un solo giorno quasi 6.500 quintali di legno; ogni quintale di legno produce – oltre alle emissioni in atmosfera – un chilo di cenere con una radioattività media pari a 3.000 Becquerel.


Data: 26.04.2017
Fonte: www.dariotamburrano.it


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