Il 26 aprile è ricorso il triste anniversario del disastro di Černobyl,
che 31 anni fa mise in allerta il mondo intero circa la pericolosità
della cattiva gestione di impianti di produzione di energia nucleare. Le radiazioni ancora oggi rendono impraticabili le aree circostanti, che si presentano come uno scenario di morte e distruzione, tutto ovattato da una natura che pian piano si sta riprendendo il terreno che era stato urbanizzato e industrializzato.
Il problema della gestione delle radiazioni e delle scorie radioattive
è da sempre attuale per i Paesi che producono energia nucleare, e anche
per i Paesi vicini. In Finlandia è la legge a stabilire dove portare le
scorie nucleari: con una modifica del 1994 la legge finlandese per
l’energia nucleare stabilisce che tutti i residui nucleari prodotti in
Finlandia devono restare nel territorio nazionale.
Ecco perché nel 2000 la zona di Olkiluoto, a 5 km dalle centrali nucleari, venne scelta per l’immagazzinamento sotterraneo a lungo termine del combustibile nucleare esausto. Il magazzino è stato chiamato Onkalo,
cioè grotta o cavità, e si trova nell’ovest della Finlandia a 300
chilometri a nord ovest di Helsinki e a poche centinaia di metri da due
reattori attivi dal 1979 e dal 1981 (mentre un terzo è in costruzione).
Una cavità da progetto lunga 60 km a 420 m di profondità, in grado di
ospitare 6.500 tonnellate di scorie, 2 milioni di metri cubi, per un
costo pari a 3,5 miliardi di euro. Il project manager Kemppainen della
società che sta eseguendo i lavori, Posiva (organizzazione che si occupa
dello smaltimento di rifiuti atomici), è sicuro che questo bunker resisterà a qualsiasi evento antropico e climatico nei prossimi 100 mila anni. E da qui la domanda provocatoria: riusciamo a fare previsioni così a lungo termine?
100 mila anni sono moltissimi, se si considera che già in 1.000 anni il livello di radioattività si riduce di 100 mila volte.
Data: 12.05.2017
Fonte: www.ediltecnico.it
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