Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

15/11/13

GIAPPONE: 58 CASI DI TUMORE ALLA TIROIDE A FUKUSHIMA


Uno studio dei ricercatori dell'Universita' di Tokyo sull'impatto delle radiazioni prodotte dalla centrale nucleare di Fukushima sugli abitanti della prefettura dove ha sede l'impianto, ha rivelato ''dati allarmanti''. Secondo lo studio, ''si registrano 58 casi di tumore alla tiroide tra minori, di cui 26 confermati e 32 sospettati''. Gli autori dello studio hanno effettuato ''controlli approfonditi su circa 240 mila giovani sotto i 18 anni'', residenti nella prefettura di Fukushima. I ricercatori hanno reso noto ai media locali di non poter sostenere ''con assoluta certezza'' che vi sia un ''rapporto causa-effetto'' tra l'incidente nucleare dell'11 marzo 2011, che provoco' una fuga radioattiva dalla centrale, e i tumori, perche' ''e' passato troppo poco tempo (due anni e mezzo) per giustificare la loro insorgenza''. Tuttavia, sempre secondo gli autori dello studio, ''l'esposizione prolungata alle radiazioni, in particolare allo iodio e al cesio 131, nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe nucleare, e' un elemento da valutare con grande attenzione, e che preoccupa la popolazione''.

Data: 13.11.2013
Fonte: www.asca.it

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