«Il cesio 137 rinvenuto nelle analisi è dovuto alle ricadute che ancora
pagano alcuni territori al disastro nucleare di Cernobyl: tutte le altre
ipotesi, dall’influenza delle aree di Trino e Saluggia così come di
“mangimi inquinati” dati ai cinghiali o di esemplari dell’Europa
dell’Est portatori di radioattività non hanno fondamento» ha
sottolineato Marco Montafia, direttore della struttura complessa di
veterinaria- Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche di
Vercelli, tra i primi tecnici a prendere in mano la gestione del caso
dei cinghiali.
Data: 03.11.2013
Fonte: www.lastampa.it
Nessun commento:
Posta un commento