Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

04/04/16

FUKUSHIMA CINQUE ANNI DOPO: RADIAZIONI 35 VOLTE SUPERIORI AL MASSIMO CONSENTITO


Fukushima cinque anni dopo:radiazioni 35 volte superiori al massimo consentito

Fukushima cinque anni dopo: radiazioni 35 volte superiori al massimo consentito

PER LA PRIMA VOLTA nella storia del Giappone un tribunale locale ha ordinato lo stop di due reattori nucleari per ragioni di sicurezza. A cinque anni dal disastro dell'11 marzo alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, a causa del terremoto e dello tsunami che hanno messo in ginocchio il paese, la vicina città di Tomioka è abbandonata. Il livello di radiazioni è ben al di sopra dei limiti consentiti: Anche in diverse zone circostanti il pericolo di esposizione alle radiazioni è ancora molto alto, sebbene il governo spinga molti sfollati (sono ancora centomila, circa la metà) a far rientro nelle loro case. 


Evacuazioni e risarcimenti. Lo conferma anche un rapporto di Greenpeace: a Fukushima il governo vuole che la maggioranza della popolazione evacuata faccia rientro a casa nel 2017 anche se le aree sono ancora contaminate. "Questo è inaccettabile - dichiara il fisico Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr e membro del comitato scientifico di Green Cross, Ong ambientalista che ha effettuato i campionamenti nella Prefettura di Fukushima per valutare gli attuali rischi per l'uomo e l'ambiente - perché bisogna almeno lasciare ai cittadini la possibilità di decidere. Togliere l'indennizzo costringe di fatto molte famiglie indigenti a tornare in un ambiente pericoloso e nocivo, reso tale dalla colpevole leggerezza dei vertici della Tepco. Tanto più che, ad aggravare la situazione, concorre anche l'acqua di raffreddamento radioattiva rilasciata a più riprese dalla centrale di Fukushima nell'ambiente circostante". La revoca del provvedimento di sgombero dalle aree contaminate, decisione che nel 2018 bloccherà i risarcimenti che la compagnia elettrica Tepco, gestore della centrale nucleare di Fukushima, è obbligata a corrispondere ai 50.000 evacuati, e che avrà l'effetto di far tornare i cittadini in zone con livelli di radiazioni altissimi.


Data: 09.03.2016
Fonte: www.repubblica.it

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