Fukushima cinque anni dopo:radiazioni 35 volte superiori al massimo consentito
PER LA PRIMA VOLTA nella storia del Giappone un tribunale locale ha ordinato lo stop di due reattori nucleari per ragioni di sicurezza. A cinque anni dal disastro dell'11 marzo alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, a causa del terremoto e dello tsunami che hanno messo in ginocchio il paese, la vicina città di Tomioka è abbandonata. Il livello di radiazioni è ben al di sopra dei limiti consentiti: Anche in diverse zone circostanti il pericolo di esposizione alle radiazioni è ancora molto alto, sebbene il governo spinga molti sfollati (sono ancora centomila, circa la metà) a far rientro nelle loro case.
Evacuazioni e risarcimenti. Lo conferma anche un rapporto di Greenpeace: a Fukushima il governo vuole che la maggioranza della popolazione evacuata faccia rientro a casa nel 2017 anche se le aree sono ancora contaminate. "Questo è inaccettabile - dichiara il fisico Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr e membro del comitato scientifico di Green Cross, Ong ambientalista che ha effettuato i campionamenti nella Prefettura di Fukushima per valutare gli attuali rischi per l'uomo e l'ambiente - perché bisogna almeno lasciare ai cittadini la possibilità di decidere. Togliere l'indennizzo costringe di fatto molte famiglie indigenti a tornare in un ambiente pericoloso e nocivo, reso tale dalla colpevole leggerezza dei vertici della Tepco. Tanto più che, ad aggravare la situazione, concorre anche l'acqua di raffreddamento radioattiva rilasciata a più riprese dalla centrale di Fukushima nell'ambiente circostante". La revoca del provvedimento di sgombero dalle aree contaminate, decisione che nel 2018 bloccherà i risarcimenti che la compagnia elettrica Tepco, gestore della centrale nucleare di Fukushima, è obbligata a corrispondere ai 50.000 evacuati, e che avrà l'effetto di far tornare i cittadini in zone con livelli di radiazioni altissimi.
Data: 09.03.2016
Fonte: www.repubblica.it
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