Per secoli dei secoli: il disastro di Fukushima provoca numerose “mutazioni genetiche”
L’organizzazione non governativa Greenpeace, ha condotto nell’arco di cinque anni, circa 25 studi radiologici indipendenti, raggiungendo conclusioni allarmanti. Kendra Ulrich, attivista di Greenpeace in Giappone ha detto che “il programma di governo di decontaminazione non avuto alcun effetto positivo, non riuscendo a diminuire la minaccia ecologica delle radiazioni nucleari, rilasciate dopo la catastrofe. Più di 9 milioni di metri cubi di scorie nucleari, hanno inquinato almeno 113.000 persone nella prefettura di Fukushima”.
I ricercatori di Greenpeace riportano alti livelli di radiazioni nelle foglie degli alberi e mutazioni genetiche in diverse specie di farfalle. In aggiunta , gli studi hanno mostrato il declino della popolazione di animali soprattutto in 57 specie di uccelli e alta concentrazione di cesio in diverse varietà di pesci d’acqua dolce.
Mentre le
conseguenze del disastro di Fukushima non hanno “fine”, gli attivisti di
Greenpeace mettono in guardia il mondo intero, ma soprattutto la
popolazione e gli enti locali delle prefetture interessate alla
contaminazione, circa la decisione del governo giapponese, che a partire
dal mese di Marzo 2017, vi sarà l’abolizione del divieto di popolare
le varie zone vicino al luogo del disastro.
Senza dubbio, i risultati dello studio richiamano nuove preoccupazioni sul grave impatto del disastro di Fukushima sull’ecosistema in Giappone e zone limitrofe e ci ricordano che dovremmo agire per evitare altri disastri nucleari in futuro.
Infine, secondo gli esperti, simili mutazioni non dovrebbero
interessare l’uomo, molto più resistente rispetto alle farfalle. Queste
sono menzogne gratuite, dettate da un sistema marcio e colluso.
Certamente, solo ulteriori ricerche scientifiche, potranno confermarlo.
Data: 04.03.2016
Fonte: www.segnidalcielo.it
Nessun commento:
Posta un commento