Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

12/04/16

LE RICERCHE DI GREENPEACE HANNO CONFERMATO L’ELEVATO LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DA RADIONUCLIDI DELLA PARTE SUD-OCCIDENTALE DELLA REGIONE DI BRJANSK

Le ricerche di Greenpeace hanno confermato l’elevato livello di contaminazione da radionuclidi della parte sud-occidentale della regione di Brjansk

A quasi 30 anni dalla tragedia alla centrale nucleare di Cernobyl, la regione di Brjansk continua a pagarne le conseguenze. Gli abitanti locali come prima continuano a mangiare prodotti contaminati. Lo conferma la nuova indagine di Greenpeace International.

Il rapporto intitolato “Ferite atomiche: la lunga eredità di Cernobyl e Fukushima” include ricerche scientifiche, testimonianze delle vittime della contaminazione e i risultati di un monitoraggio della radioattività condotto da Greenpeace in Russia, Ucraina e Giappone. Il suo scopo è dimostrare come gli incidenti nucleari di grande portata continuino a influire sulla vita di milioni di persone.
Nell’ottobre del 2015, un gruppo di ricerca di Greenpeace ha visitato alcune località della regione di Brjansk, in Russia, per redigere una carta dei livelli di contaminazione radioattiva e per selezionare dei campioni dei prodotti alimentari che costituiscono la parte fondamentale dell’alimentazione degli abitanti locali e di materiali legnosi. Tale indagine preliminare ha mostrato che in una serie di prodotti e materiali legnosi della regione di Brjansk come in precedenza si è conservato un elevato contenuto di cesio-137.

«In Russia circa un milione e mezzo di persone vive in territori ufficialmente riconosciuti come contaminati dalle radiazioni di Cernobyl. I più colpiti sono gli abitanti della regione di Brjansk, i quali sono esposti sia all’esposizione esterna dell’ambiente circostante che a quella interna tramite i prodotti alimentari. Nonostante ciò, il governo di recente ha escluso con un decreto centinaia di centri abitati dall’elenco ufficiale dei territori contaminati. Le autorità per motivi di risparmio economico tagliano uno dopo l’altro sussidi e agevolazioni a beneficio della popolazione che subisce le conseguenze di Cernobyl. È una cosa inammissibile», ha commentato il responsabile del programma energetico di Greenpeace Russia Rašid Alimov.

Inoltre il monitoraggio di Greenpeace dimostra che i boschi intorno a Cernobyl e Fukushima rimangono fonti di radiazioni e minacciano i vicini centri abitati di nuove ondate di contaminazione.
«Nei villaggi le radiazioni si possono insidiare ovunque. La potenza della dose d’irradiazione nel parco giochi cittadino di Zlynka è di 0,84 microsievert/ora all’altezza di 1 metro e 1,6 microsievert/ora all’altezza di 10 cm. Nel giardino accanto alla scuola di Starye Boboviči la potenza della dose d’irradiazione è di 0,6 microsievert/ora all’altezza di 1 metro e 1,1 microsievert/ora all’altezza di 10 cm», è riportato nel rapporto.

Le autorità però con la loro indifferenza sottomettono al pericolo non soltanto gli abitanti della regione, ma anche di quelle vicine.

«La maggior parte dei centri abitati della regione di Brjansk venne inclusa nella “zona d’evacuazione”, ma i loro abitanti non sono poi stati trasferiti. Essi continuano a viverci, esponendosi costantemente all’azione dei radionuclidi. Molti abitanti delle province contaminate consumano per lo più prodotti di produzione locale, e il controllo radiologico dei prodotti alimentari viene svolto in modo irregolare. L’analisi dei campioni di legname ha evidenziato un’elevata pericolosità nello smercio su vasta scale di legname contaminato sia a livello locale che nelle altre regioni della Russia e pure all’estero. [...]

Data: 10.03.2016
Fonte: www.novozybkov.su
Traduzione: Stefano Fronteddu

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