Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/10/17

IN ARRIVO DALLA RUSSIA MATERIALE RADIOATTIVO DAL POTENZIALE CATASTROFICO





Radiazioni in arrivo sotto una montagna sacra italiana. Rischi inaccettabili in territorio sismico con il maggiore acquifero del centro Italia, in un laboratorio già classificato a rischio di incidente rilevante dalle normative europee. Nel belpaese la materia nucleare è oscura, sempre coperta da segreti indicibili ai comuni mortali. Prendete ad esempio il caso del trasferimento dalla Russia in Italia fra sei mesi (arrivo previsto ad aprile dell’anno 2018) di una potente sorgente radioattiva a base del micidiale cerio 144, dal potenziale catastrofico.

Nei programmi ignoti all’opinione pubblica e alla popolazione locale, la sorgente radioattiva da 100/150 mila curie sarà incapsulata nel più grande contenitore di tungsteno mai prodotto, in Cina, da 19 centimetri di spessore, per schermare le radiazioni gamma. L’attività radioattiva della sorgente è pari a circa un quarto del cesio 137 radioattivo emesso nell’oceano da Fukushima, come riporta il rapporto tecnico della Iaea sull’incidente. Il trasporto della sorgente prodotta a partire dal combustibile, avverrà dal sito nucleare di Mayak, tristemente nota per essere la città dove nel 1957 avvenne un grave incidente, attraverso la Francia in un contenitore fornito dalla Areva, colosso transalpino del nucleare.

Dove andranno a collocarla? In un luogo sicuro? Macché nelle viscere di una montagna abruzzese ricca di acqua da bere, addirittura sotto un mastodontico serbatoio di idrocarburi, in un laboratorio valutato a rischio di incidente rilevante secondo le direttive Seveso. Per giunta, grazie ad un finanziamento dell’Unione europea di 3,5 milioni di euro e la benedizione del governo illegittimo del passacarte eterodiretto di turno a nome di Paolo Gentiloni (assurto alle cronache per aver regalato in gran segreto nel 2015 addirittura 339,9 chilometri quadrati di mare italiano alla Francia). Lo stesso Gentiloni che ha presentato un disegno di legge in fase di approvazione al fine di ridurre al silenzio l’informazione indipendente sul web in Italia.


Data: 14.10.2017
Fonte: www.informarexresistere.fr

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