La mia esperienza a Novokemp con una parola
si potrebbe descrivere con magnifica. Lì ho avuto la possibilità di conoscere
persone straordinarie che porterò sempre nel cuore e che spero di rivedere il
più presto possibile.
Prima
di raggiungere il campo io, Valeria e Manuel abbiamo trascorso un giorno a
Mosca, nel quale abbiamo avuto la possibilità di visitare un po’ la città .
Il viaggio in treno è stata una vera e
propria avventura perché ci siamo imbattuti in un soldato russo che tornava a
casa dopo un anno di guerra e ci ha chiesto se volevamo bere, noi per entrare
nello spirito avventuroso abbiamo accettato e quindi abbiamo iniziato a bere
vodka e pepsi insieme a questo ragazzo che dopo la prima bottiglia di vodka era
già ubriaco e diciamo che ci provava un po’. A parte questa “avventura” è
andato tutto bene e ci siamo anche divertiti.
Arrivati
a Novokemp la prima impressione è stata “ma qui non c’è assolutamente niente,
siamo proprio isolati”, poi però ci siamo adattati subito con un’ottima
colazione in compagnia di Andrej.
Il
giorno dopo abbiamo incontrato i bambini, che sono veramente fantastici, e a
mio parere caratterialmente molto diversi da quelli italiani, perché si
adattavano a fare qualsiasi tipo di attività tutti insieme senza mai obbiettare
ed erano anche molto molto affettuosi. Parlare con i bambini era interessante
perché loro erano molto curiosi, infatti ci facevano sempre molte domande
sull’Italia e gli italiani. Domande, a volte, un po’ inaspettate e assurde come
ad esempio come sono le tasse in Italia.
Con
gli animatori fin da subito si è creato un ottimo rapporto, infatti si
passavano quasi tutte le serate insieme, soprattutto con i ragazzi, i quali
erano molto più disponibili al dialogo e a stringere amicizia rispetto alle
ragazze.
Un
altro aspetto positivo del soggiorno a Novokemp è la notte, dove il campo si
trasforma e si passano le nottate a mangiare in compagnia, bere samogon (vodka distillata in casa) e
birra, cantare, fare la banja (la
tipica sauna russa), giocare a carte e parlare tantissimo con tutti loro.
Diciamo
che dopo un paio di giorni a Novokemp ti senti parte di una grande famiglia che
puoi solo amare.
La
lingua, soprattutto all’inizio, era un problema, poi con il passare del tempo
non lo era più. All’inizio, non essendo abituata a sentir parlare russo da
madrelingua che non sanno la tua lingua, mi ha spiazzato un attimo, infatti
molte volte rispondevo sì senza aver capito cosa mi avessero chiesto, dopo aver
capito che era assolutamente sbagliato ho iniziato a chiedere il significato
delle parole a me sconosciute. Da lì il problema della lingua era quasi
svanito, perché comunque loro erano sempre molto dettagliati e premurosi nello
spiegarmi le parole che non conoscevo.
Per
quanto riguarda il cibo, penso che la mensa al campo sia molto buona e mi
piacevano quasi tutti i loro piatti tipici.
Trovo
che le persone là siano fantastiche anche per un evento accaduto che mi ha
lasciato a bocca aperta e molto ma molto felice. Una sera eravamo in cucina con
gli animatori a mangiare il salo (lardo)
e ci piacque molto, al punto tale che decidemmo di comprarlo per portarlo sul
treno per il viaggio del ritorno. Il giorno seguente andammo da Maša a chiedere
se poteva accompagnarci al supermercato per comprarlo, lei acconsentì, una volta
arrivati però non lo trovammo e lei ci disse: non vi preoccupate ci penso io a
procurarvelo e noi: grazie mille, gentilissima, poi ti diamo i soldi,
logicamente. Poi arrivato il giorno di partire salimmo sul treno e Maša ci
aveva lasciato un sacchetto con dentro di tutto e di più: vi erano cetrioli,
pomodori, pane, formaggio, salo,
biscotti e dolcetti vari. Noi siamo rimasti veramente stupefatti e contenti del
buon cuore di queste persone.
Questo
è solo un piccolo episodio che secondo me è stato molto importante.
Che
dire, è un’esperienza che consiglio a tutti coloro che studiano russo perché
permette di conoscere a fondo la lingua e la cultura di questo popolo. Spero di
tornarci presto, volevo inoltre ringraziare tutti i membri della Legambiente
che mi hanno permesso di vivere questa bellissima esperienza.
Elisa Minzoni - 20 anni
Università Statale di Milano
Mediazione linguistica e culturale
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