Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

19/10/17

Я ЛЮБЛЮ НОВОКЕМП – NOVOKEMP I LOVE YOU



La mia esperienza a Novokemp con una parola si potrebbe descrivere con magnifica. Lì ho avuto la possibilità di conoscere persone straordinarie che porterò sempre nel cuore e che spero di rivedere il più presto possibile.

Prima di raggiungere il campo io, Valeria e Manuel abbiamo trascorso un giorno a Mosca, nel quale abbiamo avuto la possibilità di visitare un po’ la città .

Il viaggio in treno è stata una vera e propria avventura perché ci siamo imbattuti in un soldato russo che tornava a casa dopo un anno di guerra e ci ha chiesto se volevamo bere, noi per entrare nello spirito avventuroso abbiamo accettato e quindi abbiamo iniziato a bere vodka e pepsi insieme a questo ragazzo che dopo la prima bottiglia di vodka era già ubriaco e diciamo che ci provava un po’. A parte questa “avventura” è andato tutto bene e ci siamo anche divertiti.

Arrivati a Novokemp la prima impressione è stata “ma qui non c’è assolutamente niente, siamo proprio isolati”, poi però ci siamo adattati subito con un’ottima colazione in compagnia di Andrej.

Il giorno dopo abbiamo incontrato i bambini, che sono veramente fantastici, e a mio parere caratterialmente molto diversi da quelli italiani, perché si adattavano a fare qualsiasi tipo di attività tutti insieme senza mai obbiettare ed erano anche molto molto affettuosi. Parlare con i bambini era interessante perché loro erano molto curiosi, infatti ci facevano sempre molte domande sull’Italia e gli italiani. Domande, a volte, un po’ inaspettate e assurde come ad esempio come sono le tasse in Italia.

Con gli animatori fin da subito si è creato un ottimo rapporto, infatti si passavano quasi tutte le serate insieme, soprattutto con i ragazzi, i quali erano molto più disponibili al dialogo e a stringere amicizia rispetto alle ragazze.

Un altro aspetto positivo del soggiorno a Novokemp è la notte, dove il campo si trasforma e si passano le nottate a mangiare in compagnia, bere samogon (vodka distillata in casa) e birra, cantare, fare la banja (la tipica sauna russa), giocare a carte e parlare tantissimo con tutti loro.

Diciamo che dopo un paio di giorni a Novokemp ti senti parte di una grande famiglia che puoi solo amare.

La lingua, soprattutto all’inizio, era un problema, poi con il passare del tempo non lo era più. All’inizio, non essendo abituata a sentir parlare russo da madrelingua che non sanno la tua lingua, mi ha spiazzato un attimo, infatti molte volte rispondevo sì senza aver capito cosa mi avessero chiesto, dopo aver capito che era assolutamente sbagliato ho iniziato a chiedere il significato delle parole a me sconosciute. Da lì il problema della lingua era quasi svanito, perché comunque loro erano sempre molto dettagliati e premurosi nello spiegarmi le parole che non conoscevo.

Per quanto riguarda il cibo, penso che la mensa al campo sia molto buona e mi piacevano quasi tutti i loro piatti tipici.

Trovo che le persone là siano fantastiche anche per un evento accaduto che mi ha lasciato a bocca aperta e molto ma molto felice. Una sera eravamo in cucina con gli animatori a mangiare il salo (lardo) e ci piacque molto, al punto tale che decidemmo di comprarlo per portarlo sul treno per il viaggio del ritorno. Il giorno seguente andammo da Maša a chiedere se poteva accompagnarci al supermercato per comprarlo, lei acconsentì, una volta arrivati però non lo trovammo e lei ci disse: non vi preoccupate ci penso io a procurarvelo e noi: grazie mille, gentilissima, poi ti diamo i soldi, logicamente. Poi arrivato il giorno di partire salimmo sul treno e Maša ci aveva lasciato un sacchetto con dentro di tutto e di più: vi erano cetrioli, pomodori, pane, formaggio, salo, biscotti e dolcetti vari. Noi siamo rimasti veramente stupefatti e contenti del buon cuore di queste persone.

Questo è solo un piccolo episodio che secondo me è stato molto importante.

Che dire, è un’esperienza che consiglio a tutti coloro che studiano russo perché permette di conoscere a fondo la lingua e la cultura di questo popolo. Spero di tornarci presto, volevo inoltre ringraziare tutti i membri della Legambiente che mi hanno permesso di vivere questa bellissima esperienza.

Elisa Minzoni - 20 anni
Università Statale di Milano
Mediazione linguistica e culturale

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