Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

06/10/17

TRENT'ANNI DOPO IL DISASTRO CHERNOBYL COLPISCE ANCORA: TROVATI FUNGHI RADIOATTIVI NEL VERBANO


Trent'anni dopo il disastro Chernobyl colpisce ancora: trovati funghi radioattivi nel Verbano
 
Trent'anni dopo il disastro Chernobyl colpisce ancora: trovati funghi radioattivi nel Verbano
Attenzione ai funghi, alcuni potrebbero essere radioattivi. A sconsigliare il consumo di due specie è l'Asl Cuneo 1, spiegando che in questi giorni il Servizio Sian (Igiene degli alimenti e della nutrizione) ha ricevuto dal laboratorio dell'Arpa di Ivrea la comunicazione che una specie esaminata in spettrometria gamma, campionata nel comune di Crodo, in località Foppiano, è risultata avere livelli significativi di radioattività (Cs-137). Si tratta della Foliota grinzosa, ipercaptante di sostanze radioattive.
"Il Rozites caperatus (Foliota grinzosa) è un fungo commestibile che può peraltro essere confuso con alcune specie del genere Cortinarius, molto tossiche e pericolose - sottolinea Sebastiano Blancato, direttore del Sian dell'Asl Cn1 - Di questa specie si conosce da tempo la caratteristica di fungo ipercaptante di sostanze radioattive, in particolare per il radiocesio, e pertanto ne è già consigliato un consumo molto contenuto. Sulla base dei dati ottenuti, pur non trattandosi di alimento centrale per la dieta tipo della popolazione, si ritiene di sconsigliarne il consumo". "A titolo precauzionale - aggiunge Blancato - si include in tale misura anche lo Xerocomus badius (Boletus badius), altra specie notoriamente ipercaptante". Lo Xerocomus badius - precisano gli esperti del Sian cuneese - rientra fra le specie ammesse alla vendita, mentre il Rozites caperatus non rientra fra le specie presenti in questi elenchi, anche se la sua raccolta può essere praticata da cercatori hobbisti.

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Data:
07.09.2017
Fonte: www.torino.repubblica.it

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