Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

03/02/11

I LAVORATORI DELLA ZONA DI CERNOBYL VIAGGIANO SU MACCHINE DI CARTONE


I lavoratori della zona di Cernobyl sono costretti a viaggiare su automobili con le cabine di cartone e di riscaldarsi a legna. L’acquisto di nuove attrezzature e la modernizzazione delle imprese che operano nella zona sono cose che i lavoratori possono solo sognare. La causa sta nel fatto che lo stato non finanzia nella misura necessaria le imprese che si trovano nella zona di Cernobyl. Lo racconta Nikolaj Teterin, rappresentante del sindacato dei lavoratori del Nucleare d’Ucraina.

Teterin ci tiene a ricordare che Cernobyl è finanziata attraverso il programma statale «Mantenimento dello stato di sicurezza ecologica nelle zone d’interdizione e trasferimento obbligatorio» approvato nel 1997. Nel 2009 i finanziamenti sono stati aumentati di circa due volte, da 76 a 161 milioni di grivne. Ma nello stesso periodo la percentuale d’inflazione è cresciuta di cinque volte.

«La situazione quest’anno è proprio catastrofica in quanto i finanziamenti sono aumentati soltanto dello 0,7% in confronto all’anno scorso. Con questi soldi saremo in grado di finanziare soltanto le “voci tutelate”, cioè gli stipendi dei lavoratori e i sistemi energetici.» […]

Già oggi i lavoratori della zona di Cernobyl sono costretti a viaggiare su automobili «che bisognerebbe esporre in un museo» e su altre meno vecchie ma con le cabine in cartone. Parte dei locali funzionanti sono riscaldati a legna. Inoltre, nella zona di Cernobyl c’è il rischio che vengano tagliati gas ed elettricità a causa dei debiti.

Data: 28.01.2011
Fonte: www.bagnet.org
Autore: Viktorija Lapko
Traduzione: S.F.

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