Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

02/02/11

NELLA ZONA D’INTERDIZIONE DELLA CENTRALE NUCLEARE DI CERNOBYL CI SI PREPARA AL PEGGIO

La situazione venutasi a creare nella zona di Cernobyl viene definita dai lavoratori delle imprese della zona d’interdizione catastrofica e praticamente senza via d’uscita: da un giorno all’altro a Cernobyl potrebbero tagliare il gas e l’energia elettrica. A causa dei molti milioni di debiti che ogni mese aumentano sempre più. […]

«Le conseguenze sarebbero catastrofiche, semplicemente non potremmo iniziare a lavorare prima della primavera» – dice Nikolaj Teterin, rappresentante del sindacato dei lavoratori del Nucleare d’Ucraina.
“Noi” – si tratta di alcune migliaia di persone che lavorano con il metodo della turnazione e che durante il proprio turno abitano nei pensionati di Cernobyl. Se mancheranno la luce e il riscaldamento si dovranno evacuare le persone. «Tutti i lavori verranno interrotti» – prosegue Teterin. […]

Teterin ricorda inoltre che nella zona d’interdizione ora ci si prepara alla piena del fiume Pripjat’, che a poco a poco comincia ad alzarsi. In caso di assenza dei lavoratori addetti al monitoraggio, negli impianti di protezione acquifera possono sorgere dei problemi. E non si può certo ammettere l’insorgere di incendi nella zona di Cernobyl, dove la radioattività è fondamentalmente concentrata nei boschi.

«Il problema ecologico principale rimane quello delle scorie radioattive solide che sono state sotterrate in punti di sotterramento inadatti.» – continua Teterin. «Il problema non sarebbe tanto grave se accanto alla Centrale non fosse iniziato un brusco innalzamento del livello delle acque sotterranee. Come risultato tutto quello che era stato sotterrato ora praticamente galleggia sull’acqua».

In questo modo l’acqua contaminata finisce nel Pripjat’, da dove in seguito si dirige nel Dnepr, infiltrandosi inoltre a grandi profondità dove contamina le acque sotterranee utilizzate per l’approvvigionamento dell’acqua potabile. Ad esempio, nella zona di seppellimento di Ryžij les la contaminazione delle acque sotterranee è di circa 100.000 Bq/m³. Tale valore supera di 10 volte l’indicatore delle scorie radioattive liquide. […]

Data: 31.01.2011
Fonte: www. ura-inform.com
Autore: Aleksandra Marčenko
Traduzione: S.F.

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