La gioventù abbandona la regione di Brjansk, e nelle province si registra l’invecchiamento della popolazione indigena. L’anno scorso nella regione di Brjansk sono arrivati per diversi motivi 65.500 stranieri. In compenso non pochi se ne sono andati – 56.000. Nondimeno il numero degli stranieri che desiderano lavorare nella regione di Brjansk è piuttosto elevato: nel solo 2010 l’esercito di lavoratori salariati provenienti dall’estero è aumentato fino a 9.300 unità. Per fare un confronto, nel 2009 se ne stabilirono da noi soltanto 700. Il contingente professionale a grandi linee corrisponde alla necessità di forza lavoro di imprese e organizzazioni.
Al contempo, per quanto sia triste, i lavoratori indigeni abbandonano i loro luoghi natii. Soltanto nel 2010 sono emigrati in altre regioni più di 3.000 cittadini della regione di Brjansk. Nel complesso l’anno scorso la popolazione regionale è diminuita di più di 8.000 persone, e negli ultimi tre anni di 23.000. Tra le cause principali non c’è solo la migrazione, ma anche l’alto tasso di mortalità. Solamente in due delle province della regione – Brjansk e Djat’kovo – nel 2010 si è registrato un aumento del numero di abitanti, mentre nelle rimanenti la situazione demografica non lascia sperare niente di buono. Un rapido invecchiamento della popolazione si registra in particolare nelle province di Starodub, Novozybkov, Počep, Pogarsk, Klimovo e Zlynka.
Le autorità puntano sull’apertura di nuove produzioni con retribuzioni dignitose per contrastare la fuga della forza lavoro, e anche per attirare i compatrioti che vivono all’estero. Per il momento però, finché non si risolveranno le “questioni organizzative”, chi ha una prospettiva se ne va dove i posti di lavoro sono reali e dove ci sono condizioni di vita migliore per la propria famiglia.
Data: 09.02.2011
Fonte: www.bregion.ru
Traduzione: S.F.
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