Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

29/12/10

ECOLOGI UCRAINI HANNO TROVATO NELLA REGIONE DI DNEPROPETROVSK UNA “SECONDA CERNOBYL”

Un gruppo di ecologi indipendenti ha rinvenuto un sito nella regione di Dnepropetrovsk dove il livello della radioattività è superiore a quello accanto al reattore di Cernobyl. Le autorità della regione hanno smentito tale informazione, facendo notare che gli ecologisti utilizzano apparecchi di misurazione delle radiazioni non certificati in Ucraina.
Per Aleksej Vedmidskij, rappresentante regionale del Fondo internazionale per l’ambiente, il terreno abbandonato di 500 metri quadrati con degli edifici semidiroccati situato nel villaggio di Dovgivka in provincia di Nikol’skoe rappresenta una miniera abbandonata per l’estrazione dell’uranio.
«Di questa miniera sono venuto a sapere dal collega di Nikol’skoe Jurij Babinin, il quale se ne occupa da tempo. Evidentemente, 27 anni fa, quando l’estrazione dell’uranio non fu più redditizia, la miniera venne chiusa e gli impianti portati via» – ha detto Vedmidskij
Oggi la miniera emana radioattività, conferma l’ecologo.
«Con una norma d’irradiazione di 30 microroentgen all’ora, il mio rilevatore ne ha fissati 2.611. Perfino nella zona di Cernobyl nelle vicinanze del reattore in alcuni posti vengono fissati 500-600 microroentgen all’ora. Queste radiazioni non uccidono subito le persone, tutto dipende dal tempo durante il quale si rimane esposti a una così potente fonte d’irradiazione. Ma là non c’è nessun segnale di avvertimento», – ha spiegato l’ecologo.
Jurij Babinin ha raccontato di essersi messo sulle tracce della miniera abbandonata mentre stava cercando di scoprire le cause della contaminazione radioattiva del locale fiumiciattolo Kamenka.
«12 anni fa nel fiume venne riscontrato un elevato contenuto di cesio, si misero a stabilirne le cause e arrivarono qui. Le autorità allora non reagivano in nessun modo alle nostre interpellanze, ma secondo le nostre informazioni qui sotto la terra sono stati seppelliti sette milioni di tonnellate di soluzioni tecnologiche pericolose», – ha riferito Babinin.
Nei dintorni della miniera vivono più di 5.000 persone, e nel terreno abbandonato i pastori ci pascolano le pecore. «Sapevamo che un tempo qui c’era una miniera, ma non sapevamo che cosa estraessero. Quando essa chiuse ad alcuni lavoratori diedero degli appartamenti a Žëltye Vody, se ne andarono via da qui. E quelli che rimasero non parlavano molto volentieri del proprio lavoro, oggi sono quasi tutti morti» – ha raccontato l’abitante del luogo Sergej Leonidovic. […]
Vedmidskij ha spiegato di utilizzare un rilevatore Geiger fabbricato da una ditta americana produttrice mondiale di questi apparecchi di misurazione. «Il mio rivelatore effettivamente non è certificato in Ucraina. Lo utilizzo in diverse paesi e delle sue indicazioni sono convinto. È possibile che i nostri dati divergano per il fatto che i rilevatori delle strutture statali rilevano un qualche unico tipo d’irradiazione, mentre il mio rileva raggi alfa, beta, gamma e roentgen», – ha detto Vedmidski

Data: 03.12.2010
Traduzione: S.F.

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