Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

09/12/10

PER UN PIANETA VERDE

Per cinque giorni una delegazione italiana è stata ospite nel sud-ovest della regione di Brjansk. Alla presentazione del club ecologico alla Scuola n. 4 di Novozybkov non c’è stato bisogno della traduzione. Gli italiani, senza sapere il russo, hanno capito che nella lotta per un pianeta verde possono tranquillamente contare sugli scolari di Novozybkov. Ne programma degli stranieri c’erano le visite a Novozybkov e provincia, Klincy e Zlynka. Rappresentanti dei comitati di Stresa, Castronno e Vicenza nel corso di alcuni anni collaborano con le amministrazioni dei distretti territoriali.

L’associazione ambientalista italiana Legambiente realizza progetti di sostegno ai bambini e alla popolazione delle zone contaminate dall’incidente alla Centrale nucleare di Cernobyl. L’opinione degli ospiti stranieri è univoca: la situazione sanitaria e sociale nelle zone contaminate dall’incidente desta ancora preoccupazione. Decine di migliaia di persone vivono nelle località contaminate. Molte di loro a causa della difficile situazione economica sono costrette a cibarsi dei prodotti locali contenenti radionuclidi. Ricerche medico-scientifiche indicano una crescita di patologie infantili come il cancro della tiroide, l’abbassamento del sistema immunitario e un aumento generale della morbilità. Inoltre non si sa quali conseguenze avrà per l’organismo umano l’assunzione di piccole dosi di radiazioni per lungo tempo. Sebbene siano passati 25 anni dalla catastrofe, la Centrale nucleare di Cernobyl costituisce ancora un pericolo. Il sarcofago di cemento del 4° reattore esploso nel 1986, sotto il quale si trovano circa 200 tonnellate di materiale radioattivo, non è stabile, ha molte crepe e il rischio di fuoriuscite radioattive è costante.

A Novozybkov gli italiani si sono incontrati con le autorità cittadine e provinciali, hanno visitato la Scuola n. 4. Gli scolari hanno preparato per gli stranieri un breve concerto e hanno presentato il club ecologico della scuola “Zelënaja Planeta” (Pianeta Verde). «Noi contiamo in una collaborazione lunga e produttiva», – ha dichiarato il direttore della Scuola n. 4 Nikolaj Podošva. L’associazione Legambiente lavora su grossi progetti d’educazione ambientale, partecipa e organizza campagne d’importanza mondiale. Portano avanti il progetto “Sozvezdie” (Costellazione), nel quale sono inclusi anche gli scolari della nostra scuola. Lo scopo del progetto è la diffusione dell’educazione ambientale tra i giovani, lo svolgimento congiunto della campagna “Puliamo il mondo”, l’informazione alla popolazione sui problemi legati alle conseguenze della catastrofe di Carnobyl, la raccolta di ricordi e testimonianze “La memoria di Cernobyl”.

Dal 1994 al 2006 gli italiani hanno invitato i bambini da loro per il risanamento, mentre a partire dal 2007 hanno deciso di finanziare i viaggi dei bambini direttamente in Russia, al sanatorio Dubrava. Il principale programma dell’associazione è infatti il risanamento dei bambini delle famiglie più bisognose residenti nei territori contaminati dalle radiazioni. Nel corso delle tre settimane di permanenza al sanatorio Dubrava, che si trova in zona non contaminata non lontano da Brjansk, i bambini perdono circa il 30% delle radiazioni interne. Negli ultimi anni l’attività degli italiani si è concentrata nei territori russi colpiti dalla catastrofe di Cernobyl (province di Novozybkov, Zlynka e Klincy) dove, oltre ai progetti di cooperazione umanitaria, hanno preso il via programmi di scambio culturale e di sviluppo del volontariato giovanile.

Data: 18.11.2010
Fonte: mayak.nvzb.ru
Traduzione: S.F.


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