Novokemp, 2° turno 2019 (30 giugno - 20 luglio)
Prima
della partenza non sapevo cosa aspettarmi da Novokemp, mi ero informata il più
possibile ed ero convinta al 100% di voler fare quel tipo di esperienza, ma non
mi riuscivo ad immaginare in modo nitido come sarebbe andata. Posso dire, in tutta onestà, che mai avrei pensato di
potermi trovare così bene, a 360 gradi.
Io,
Cecilia e Giulia siamo arrivate a Mosca insieme, raggiungendo Marina che già si
trovava lì come turista e fin da quei primi momenti insieme mi sono resa conto
che sarebbero state delle compagne d’avventura senza eguali. Abbiamo preso il
caratteristico treno notturno da Mosca a Uneča ed è stato un viaggio senz’altro
singolare, molto divertente, durante il quale noi quattro ragazze italiane
abbiamo iniziato a legare davvero.
All’arrivo
ci aspettavano alcuni ragazzi che hanno poi lavorato con noi al campo e Nataša, la nostra “mamma russa”, il nostro punto di
riferimento attiva 24/7 a Novokemp. I sorrisi di questi sconosciuti mi hanno
fatta sentire a casa fin dal primo minuto, da quando nel pullmino rosso abbiamo
iniziato a chiacchierare a monosillabi (a parte Cecilia, che si è sempre
buttata a capofitto in ogni conversazione senza paure). Il viaggio in macchina
è stato veloce e presto abbiamo raggiunto i cancelli colorati di Novokemp.
Quello
che si vede di Novokemp è un mini villaggio in mezzo al
bosco della località di KrasnyJ Zavod, a Suraž, a pochi chilometri di macchina da Uneča. Si trova in
una zona di campagna russa, con tante betulle e casette in legno colorate.
Anche all’interno di Novokemp gli alloggi sono casette di legno tutte colorate,
ci sono poi mensa, bagni, palco, klub, parco giochi,
amache… ma quello di cui ti rendi conto solo dopo (e soprattutto quando torni
in Italia in lacrime) è che Novokemp non è costituito dal territorio, ma, come
ci disse il grande capo Misha all’ultima riunione “Novokemp – eto ne territorija, eto ljudi”; Novokemp è
persone, è amore, è famiglia, è amicizia vera.
Avevo
già vissuto delle esperienze di vita all’estero, per studio e lavoro, ma non sono mai stata così felice come a Novokemp.
Le
ragazze italiane con cui ho condiviso la vita per più di venti giorni sono
diventate delle amiche e delle sorelle, abbiamo legato in modo incredibile e
abbiamo affrontato tutto insieme, con sorrisi e lacrime, tenendoci per mano.
Giravamo insieme e cercavamo di aiutarci a vicenda soprattutto con la lingua,
ci completavamo: Cecilia era la più spigliata e non ha peli sulla lingua,
Marina era la mia certezza per le declinazioni e Giulia la regina della
grammatica. Io cercavo di comprendere sempre il senso generale di quello che ci
veniva detto e mi sono ricordata col tempo molti più vocaboli di quanto
pensassi. La nostra comprensione orale è migliorata in modo incredibile e sono
davvero soddisfatta dei progressi che abbiamo fatto tutte e quattro.
I
leader e volontari russi che ho incontrato sono stati fin dal primo momento
degli ottimi amici, perfetti compagni di giochi, scherzi, lavoro e chiacchiere.
Mi hanno insegnato tanto, sia dal punto di vista linguistico sia dal punto di
vista umano. Ho stretto amicizie che spero possano durare a lungo nonostante la
lontananza fisica. Farò di tutto per poter vederli di nuovo e sicuramente
continuerò a sentirli sui social (sì, anche su VK perché dopo essere stati a
Novokemp tutti si iscrivono a VK).
Io
e Cecilia abbiamo ballato tutte le mattine tenendo il corso di Zumba e Hip Hop
per poi passare al corso di lingua italiana e sempre abbiamo trovato bambini
entusiasti e simpatici, dolcissimi e educati.
Le
attività pomeridiane, poi, sono geniali, a volte pensavo di divertirmi persino
più dei bambini! Ogni giorno un nuovo gioco che spesso coinvolge tutti insieme,
i deti (bambini) corrono per il campo da una postazione
all’altra, pieni di energie e felicissimi. Spesso ci sono giornate a tema,
dalla giornata della Russia a quella degli Indiani a Harry Potter, e questo
vuol dire che ogni volta ci si traveste e ci si trucca in modo bizzarro e ogni
gioco ha riferimenti a quel tema.
Durante
il nostro turno abbiamo avuto l’occasione di conoscere anche i patrioti, un
gruppo di bambini e ragazzi della scuola militare: dormivano nelle tende,
avevano la loro divisa e alcune attività
separate dalle nostre. È
stato un incontro interessante perché abbiamo avuto modo di conoscere,
soprattutto grazie a Sergej, diverse cose della Russia di cui non sapevamo
nulla e ci hanno anche portate a fare la fantastica banja (la sauna russa) con tuffo in piscina
ghiacciata: un’esperienza da provare!
Con
altri volontari, invece, abbiamo avuto modo di fare un paio di gite bellissime che mi hanno fatto apprezzare ancora di
più quella piccola zona di Russia.
I
pasti sono veloci e semplici, ma le zuppe sono ottime e perfette per il tempo
di luglio (freschetto e nuvoloso). Abbiamo bevuto dell’ottimo tè caldo a pranzo
e cena e ai prossimi volontari italiani dico di non preoccuparsi per il caffè:
nella “gostinica”
c’è una macchinetta pronta per voi!
A
fine giornata poi, dopo le 23, quando i bambini erano ormai a dormire, abbiamo
organizzato grigliate e falò: dei momenti speciali che tengo nel cuore.
È arrivato presto
l’ultimo giorno, il tempo è volato e le lacrime non hanno tardato a farsi
sentire. Quando alla festa dell’ultimo giorno mi sono corsi incontro i bambini
con i quali avevo legato di più sono scoppiata a piangere nei loro abbracci.
Che cosa c’è di più da dire?
A
presto, Novokemp!
Nicole Pastore – 21 anni
Università Statale di
Milano
(Sede di Sesto San
Giovanni)
Mediazione
Linguistica e culturale
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