È stata finalmente istituita la riserva naturale Dvinsko-Pinezhsky, che
proteggerà dalle mire dell'industria 300mila ettari della grande foresta
del nord.
Ci sono voluti 17 anni di mobilitazioni portate avanti da Greenpeace
insieme al Wwf, ma alla fine la battaglia è stata vinta. Con una
risoluzione adottata il 1° ottobre, il governo della regione di
Arcangelo, nel nord della Russia, ha istituito la riserva naturale Dvinsko-Pinezhsky.
Le mire delle multinazionali sulla grande foresta del nord
La riserva Dvinsko-Pinezhsky fa parte della grande foresta del nord, che si estende dall’Alaska al Canada, passando per Scandinavia e Russia. Come spiega la nota diffusa da Wwf Russia,
copre una superficie di 300mila ettari – l’equivalente di quella del
Belgio – tra il corso del fiume Dvina Settentrionale e quello del suo
affluente Pinega.
Si tratta di una delle ultime foreste incontaminate rimaste in Europa. È un argine contro i cambiamenti climatici,
per la sua capacità di stoccare CO2, e al tempo stesso uno scrigno di
biodiversità dove vivono orsi bruni, linci, alci, lupi, ghiottoni, e
anche specie rare e in pericolo d’estinzione come la renna della foresta
della Finlandia e l’aquila di mare coda bianca.
Da anni però è oggetto dalle mire delle industrie produttrici di legno e polpa di cellulosa.
Troppo ghiotto, ai loro occhi, il mercato dei tovaglioli e fazzolettini
usa e getta da vendere alle grandi multinazionali e dei mobili a basso
costo da esportare in tutto il mondo. E troppo deboli – fa notare Greenpeace – le leggi federali russe, che non pongono grossi freni alla frammentazione o alla totale trasformazione delle foreste.
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Data: 11.10.2019
Fonte: www.lifegate.it
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