Quest’estate sono andato a Novokemp.
Il buono di soggiorno è stato regalato a mia mamma. Quando ho saputo che sarei
andato in vacanza in colonia, ero molto felice. Ho subito cominciato a pensare
a tutto quello che mi sarebbe servito al campo. Per poter andare a Novokemp mi
è toccato andare dal dottore, che mi ha mandato a fare le analisi. Questo serve
perché tutti i bambini siano sani. Il dottore mi ha rilasciato il certificato
con l’autorizzazione a partire.
Con la mamma siamo andati a
comprare dei nuovi pantaloni corti, magliette ecc da portare a Novokemp.
Inoltre abbiamo comprato dentifricio, portasapone e shampoo. Con me non ho
portato molte cose, ci sono state tutte nella mia borsa. Alcuni bambini si sono
portati grosse valigie con le rotelle. Le valigie più grandi ce le avevano le
femmine.
Nella nostra squadra c’erano due
educatrici: Maša e Kristina. Erano allegre, divertenti e buone. Perfino di
notte ci raccontavano favole e storie paurose.
A Novokemp mi sono fatto molti
nuovi amici. Li ho aggiunti in VK e ora comunichiamo via Internet.
Al campo, dicono, non bisogna
portare cose preziose, perché le si possono perdere.
Quando sono arrivato la prima cosa che mi è saltata
agli occhi è stata la gran quantità di bambini. A essere sincero pensavo che la
vacanza in colonia fosse un residuo dei tempi passati e invece mi sbagliavo.
Tutti i ragazzi erano molto attivi, tanto che ho capito subito che non mi sarei
annoiato. Mi sono adattato subito alle nuove condizioni. Ho trovato una
compagnia di alcuni ragazzi con i quali giocavamo spesso al campo di basket. Ho
addirittura perso l’abitudine di stare in Internet, là non serve. Tutte le
giornate sono pienissime: attività, circoli, giochi...
L’unica cosa che ha offuscato le mie vacanze è
stato il tempo freddo. Le casette non erano riscaldate e molti bambini, tra cui
anch’io, si sono ammalati. Sono dovuto andare a casa a curarmi, ma dopo qualche
giorno sono tornato al campo.
E così si è concluso il nostro turno. Aria buona,
allegria, insomma ho passato benissimo il mio tempo.
Alla partenza ci siamo scambiati
i numeri di telefono con i miei nuovi amici, con l’intenzione di continuare a
sentirci anche in futuro. Partire è stato un po’ triste, ma d’altro canto avevo
già nostalgia di casa e degli amici del mio cortile. Non sono affatto pentito
del tempo trascorso a Novokemp, dove ho fatto il pieno di nuove impressioni e
ho trovato nuovi amici. L’estate prossima tornerò sicuramente in questo campo.
Daniil Savčenko (11 anni, villaggio
di Vyškov)
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