Novokemp, 2° turno 2019 (30 giugno - 20 luglio)
Giorno 1
Sono le 7 del mattino. Io e le mie compagne
di avventura arriviamo alla stazione di Uneča dopo un viaggio di 8 ore in treno
durante le quali abbiamo dormito poco o niente. Ad accoglierci Nataša, quella
che chiameremo poi la nostra mamma russa, Stëpa e Maksim, che sventolano una
bandiera italiana per farsi riconoscere e noi salutiamo in risposta. Da qui ha
inizio l’avventura. Arriviamo al campo, ci vengono mostrate le camere, le
docce, i bagni e ci viene concesso un riposino. Nataša è un angelo, ci parla in
un russo comprensibile (sarà la nostra traduttrice russo-russo comprensibile,
per tutta la durata del campo); quando non capiamo, sorridiamo e annuiamo. Dopo
il riposino facciamo un giro per il campo; i bambini sono già arrivati e gli
animatori stanno già facendo delle attività con i ragazzini per farli conoscere
e noi, da buone nuove arrivate, ci uniamo e partecipiamo ai giochi dove, con
tutta la pazienza del mondo, ci viene spiegato cosa fare. Gli animatori sono
adorabili e così anche i bambini. Faccio la mia prima (di tante) figuraccia
cadendo mentre improvviso un ballo. Si pranza. Ancora giochi. Si cena. Ora
della planërka (riunione interminabile in cui si parla degli aspetti
negativi e positivi della giornata e si organizzano le attività della giornata
seguente). Ci presentiamo e sfoderiamo un semplice, ma sempre verde: “Den’
prošël chorošo” (La giornata è andata bene). Così si conclude la prima
giornata.
Prime due settimane
Le prime due
settimane sono scandite da un ritmo costante: la mattina attività poi pranzo;
il pomeriggio giochi, poi cena e poi planërka. Facciamo amicizia con gli
animatori, con il dj, con il capo dei patrioti e le serate post-
planërka diventano sempre più interessanti: tornei di carte, birra in
compagnia, grigliata e banja (la
sauna russa) rendono l’esperienza ancora più unica. Le giornate
sono sempre più divertenti, capiamo sempre di più quando ci parlano e riusciamo
a rispondere. I bambini ci adorano e ci corrono incontro quando ci vedono.
Abbiamo ingranato la marcia. Ci portano in visita alla sede centrale di
Radimici a Novozybkov e incontriamo Pavel, il fondatore
dell’associazione, trascorriamo poi la giornata nella città. Diciamo addio ad
alcuni animatori che sfortunatamente devono andare via e cominciamo a capire
come sarà dire addio a quella che adesso è la nostra grande famiglia russa.
Ultimo
giorno
L’ultima
settimana vola e arriviamo all’ultimo giorno e, soprattutto, all’ultima planërka
nella quale più che parlare piangiamo e ringraziamo per l’esperienza
fantastica che abbiamo vissuto e per le persone magnifiche che abbiamo
avuto il privilegio di incontrare. Saluti, foto, dediche e abbracci.
Saliamo su “Bob il furgone" e via verso la stazione di Uneča. Le 4
“casiniste” italiane che per 3 settimane non hanno mai smesso di
parlare, cantare e ridere, viaggiano ora in silenzio. Poi via col treno. Verso
Mosca. Poi a casa.
Пока
Новокемп... мы
скучаем по
тебе! (Ciao Novokemp... ci manchi!)
Cecilia
Provinzano
– 21 anni
Università Statale di
Milano
(Sede di Sesto San
Giovanni)
Mediazione
Linguistica e culturale
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