Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

07/09/10

IN GERMANIA HANNO DENUNCIATO LA RADIOATTIVITÀ DEI PRODOTTI BIELORUSSI

L’Istituto per l’ambiente di Monaco ha diffuso una dichiarazione riguardo all’ennesima partita di funghi radioattivi finiti in commercio in Baviera. Secondo la misurazione dosimetrica effettuata dai collaboratori dell’istituto, in ciascun chilogrammo di questi funghi vi sono 1000 becquerel di cesio-137, valore che supera di quasi due volte la norma consentita.

Come conferma la collaboratrice scientifica dell’Istituto di Monaco Karin Burzbacher, «negli ultimi tempi durante i controlli dei funghi provenienti dall’Europa dell’Est l’aumento del cesio salta semplicemente agli occhi. È evidente che questi funghi provengono dalle regioni di Bielorussia, Russia e Ucraina colpite dalle radiazioni di Cernobyl, anche se in qualità di fornitore può risultare la Lituania o un altro paese orientale della UE non contaminato dalle radiazioni. Non di rado i venditori ricorrono anche ad altri trucchi. Per esempio, mescolano i gallinacci raccolti in territori fortemente territori con funghi dello stesso tipo provenienti da regioni poco contaminate».

Secondo le parole degli scienziati, il cesio-137 radioattivo, il cui periodo di decadimento dura 30 anni, è uno dei radionuclidi più pericolosi per l’uomo. Finendo assieme al cibo nell’organismo, viene velocemente assorbito dal tratto gastro-intestinale per poi finire nel sangue. Dall’organismo viene espulso soltanto il 10% di questa sostanza radioattiva. Il restante 90% si accumula nei muscoli, nei reni, nel cuore, nella milza, nei polmoni e nel fegato.

Come confermano i ricercatori di Monaco, l’ultimo controllo casuale dei funghi ha per l’ennesima volta dimostrato che le conseguenze di Cernobyl ancora oggi, a 24 anni di distanza dall’incidente, rimangono attuali per tutta l’Europa. È ovvio che la situazione più pericolosa si osserva direttamente in Bielorussia, Russia e Ucraina, dove i «doni del bosco» e i prodotti agricoli contaminati possono essere venduti senza controllo sia nei mercati improvvisati che in quelli organizzati. E questo nonostante che in quei paesi sia ufficialmente proibita la diffusione di prodotti contaminati.

Come testimonia il medico di Kiev Ol’ga Burmachina, i funghi e i frutti di bosco locali dovrebbero diventare tabù per le donne ucraine e bielorusse nel periodo della gravidanza. Lei non esclude possibili malattie genetiche, mutazioni del feto. Anche perché il problema può non manifestarsi subito, ma passato un po’ di tempo. «Non funziona così: piccola dose – piccolo cancro, grande dose – grande cancro», ritiene Burmachina. «Le piccole dosi di radiazioni possono causare la mutazione dei geni, i quali vengono trasmessi in eredità alle nuove generazioni».

All’incirca della stessa opinione è Ivan Nikitčenko, membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze e presidente dell’associazione «Centro di sostegno alle iniziative per Cernobyl». La sua organizzazione più di una volta ha denunciato le infrazioni di massa nella sfera commerciale durante la vendita dei prodotti alimentari. Secondo lo scienziato, pochissimi commercianti nei mercati cittadini di Minsk hanno il certificato radiologico della produzione che vendono. Solamente nel 2009, nelle province contaminate della Bielorussia sono state coltivate 200 mila tonnellate di grano, e nella sola provincia di Chojniki prodotte 33 mila tonnellate di zucchero, poi diffuse e vendute in tutta la Bielorussia. Come afferma Nikitčenko, «ogni isotopo radioattivo che finisce nel nostro organismo distrugge costantemente gli organi più importanti. Si tratta del cuore, del muscolo cardiaco. Gli isotopi colpiscono in continuazione questo muscolo. Di conseguenza esso si deteriora, perde la sua capacità di resistenze e scoppia. Infarto. Se l’isotopo finisce nel sistema vascolare, scoppiano i vasi».

Secondo Ivan Nikitčenko, «gli abitanti della Bielorussia hanno una radioattività critica». «Abbiamo controllato un villaggio nella provincia di Voložin (regione di Minsk). Su 44 persone neanche una era “pura”, erano tutti portatori di radiazioni. Uno di loro aveva addirittura 77 becquerel per chilogrammo, valore una volta e mezzo superiore all’indicatore di criticità».

Data: 06.09.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.

2 commenti:

  1. ATTENZIONE! OGGI HO VISTI QUESTI FUNGHI PRESSO UN SUPERMERCATO ITALIANO.LEGGETE BENE DA DOVE VENGONO!!!!

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  2. visti ieri in un supermercato italiano ed erano pure cari||

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