Gli abitanti di Rečica (regione di Gomel') esigono delle udienze pubbliche riguardo alla costruzione accanto alle loro abitazioni di una mini centrale termoelettrica.
La mini centrale – con una potenza di 4 megawatt – funzionerà con i combustibili locali, tra cui anche bricchette di torba dalla provincia contaminata di Chojniki. Gli abitanti del luogo sono preoccupati innanzitutto per la situazione ambientale, per quello che potrà accadere dopo che la centrale sarà entrata in funzione.
«Io ritengo che bisognerebbe riunire gli abitanti delle case del luogo e spiegare tutti i “pro” e i “contro”, dimostrare che qui si può costruire, perché non c’è alcun pericolo. Già così non possiamo evitare le malattie. Hanno detto che i nostri quartieri non sarebbero contaminati dalle radiazioni. Mi sono stupita, ovviamente. Tutti questi elementi radioattivi qui da noi ci sono», – dice Veronika, una giovane madre del quartiere residenziale accanto al quale stanno costruendo la centrale termoelettrica.
Aleksandr dice che le autorità non hanno detto niente agli abitanti locali su che tipo di centrale sarà, con quali combustibili funzionerà, quanto sarà pericolosa per il quartiere.
«A noi nessuno ha chiesto niente, non siamo stati interpellati sulla costruzione o meno. Nessuno sapeva niente di preciso. Lo so adesso che stanno costruendo la caldaia. Le autorità fanno tutto ciò che vogliono. E noi cosa faremo?» – chiede un abitante del luogo.
Nella mini centrale termoelettrica si pianifica di bruciare gli scarti del legname, gli ammassi di lignocellulosa della locale fabbrica idrolitica, oltre a più di 40 mila tonnellate di bricchette di torba provenienti anche dalla provincia di Chojniki. Lo ha confermato uno degli specialisti del sistema energetico. Sono proprio le bricchette dei dintorni di Chojniki a mettere in allarme gli abitanti. «Se trasporteranno il combustibile dalle zone contaminate di Chojniki, io sono contrario. E pure la lignocelulosa non è un regalo. In Occidente ci sono tecnologie adeguate, mentre qui da noi, come sempre, va tutto a rotoli. E aspettarsi qualche “schifezza” lo si può in qualsiasi momento», – dice il locale Michail.
Nel frattempo le autorità provinciali tranquillizzano gli abitanti che la mini centrale non porterà alcun danno al quartiere, da cui dista circa 300 metri. Le emissioni della centrale, dicono, saranno minime e a breve distanza. «Se oggi ci raccomandano di non andare nel bosco, di non raccogliere funghi e frutti di bosco, che livello di radioattività ci sarà mai in questo bosco? E quello stesso legname lo porteranno qui e lo bruceranno. E pure la torba dalla provincia di Chojniki», – dice l’attivista civile di Rečica Aleksandr Kostjučenko.
Che il combustibile della mini centrale termoelettrica non sia ecologicamente pulito lo testimonia la costruzione di un deposito speciale vicino al villaggio di Derjažnja, dove ogni anno vi verranno trasportate dalla centrale più di 4 mila tonnellate di cenere.
Data: 09.09.2010
Fonte: charter97.org
Traduzione: S.F.
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