L’Ucraina porta avanti una politica
di graduale ripopolamento dei territori di Cernobyl, nonostante che, anche
senza di questo, la qualità della vita della sua popolazione si stia
abbassando. Il genetista di Kiev Vjačeslav Konovalov invita a procedere in tale
direzione con estrema prudenza. Secondo lui, le mutazioni causate dalla
radioattività nel suo paese stanno soltanto iniziando.
Cavallino neonato con otto zoccoli. Museo di Cernobyl di Kiev. Foto
dell’autore
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Passato
un quarto di secolo, si è un po’ alleviato il dolore delle vittime di Cernobyl
e i sostenitori dell’energia nucleare assicurano di nuovo la società sulla
necessità di costruire nuove centrali, più economiche, efficienti e sicure. Vi
sono tuttavia anche altri scienziati, coloro che, superando gli ostacoli loro
posti dalle autorità, proseguono i loro studi sugli effetti che la catastrofe
di Cernobyl continua a produrre sulla biosfera. Uno di questi ricercatori è il
genetista di Kiev Vjačeslav Konovalov, professore dell’Università nazionale
Taras Ševčenko. A suo tempo lui raccolse una rara collezione di mutanti venuti
alla luce dopo l’incidente. Oggi la si può vedere solamente nelle fotografie,
parte delle quali sono esposte al Museo di Cernobyl di Kiev.
Fisicamente
questa collezione non esiste più. Venne distrutta, nonostante fosse chiaro a
tutti l’elevato valore scientifico dei reperti. Lo scienziato li raccolse a suo
rischio e pericolo, superando tutti gli ostacoli postigli da tutte le strutture
che non erano interessate a che la verità sull’esplosione di Cernobyl
diventasse di dominio pubblico.
Poco
tempo dopo la catastrofe il professor Konovalov si trasferì a Žitomir, dove
diresse la cattedra all’Università di agraria. Nel corso di alcuni anni con
l’aiuto degli studenti egli raccolse gli embrioni di animali mutanti venuti al
mondo dopo l’incidente.
Aiutarono
lo scienziato anche alcuni di coloro a cui era stato incaricato di ostacolarlo:
funzionari del comitato regionale del partito, agenti di polizia, collaboratori
del KGB. Talvolta Vjačeslav Sergeevic conversava apertamente con molti di loro:
immaginati che ti nasca un nipote con delle anomalie! La gente si metteva a
riflettere e spesso capiva che il suo non era un interesse ozioso. Da 10 delle
25 province della regione ricevette un sostegno. I figli di cinque capi di
provincia ebbero dei problemi di salute legati non solo alle radiazioni ma alla
situazione ecologica in generale.
Il
genetista mise in un’ampolla con aria una colonia di mosche drosofile prese
nella zona con un raggio di 10
km intorno alla centrale di Cernobyl. Le mosche riescono
a riprodurre 42 generazioni all’anno, così che in un anno Konovalov poté
studiare le mutazioni di un lasso di tempo che per gli uomini corrisponderebbe
a circa 800 anni. A parte le sostanze radioattive, egli aggiungeva alle
drosofile vodka, caffè, gas di scarico, veleni. Già nella terza generazione tra
le mosche comparvero delle anomalie: alcuni insetti nascevano senza zampe,
altri senza ali, altri ancora con gli occhi incolori…
Lo
scienziato è giunto a tale conclusione: le radiazioni non fanno effetto di per
sé ma insieme ad altri fattori d’inquinamento. La situazione ecologica in
Ucraina anche prima dell’incidente di Cernobyl era sfavorevole: per anni si
erano andate accumulando sostanze inquinanti chimiche e batteriologiche. Un
cavallino neonato con otto zoccoli poteva certamente comparire anche prima
dello scoppio. Dopo l’incidente tuttavia la frequenza delle nascite di “mostri”
crebbe di due-tre volte. Tutti i fattori sfavorevoli già presenti prima
dell’incidente s’attivarono bruscamente grazie alle radiazioni. Si mise in atto
un effetto di amplificazione reciproca.
Quando
dopo la guerra si calcolò la normativa della dose massima di radiazioni ammessa
per l’uomo, essa venne stabilita in 10 roentgen. Ma allora erano decisamente
meno rilevanti gli altri problemi ambientali. Per questo ora gli scienziati
ritengono che anche una piccola concentrazione di radiazioni danneggi
l’apparato ereditario. Esse inibiscono i più piccoli difetti nelle catene del
DNA.
Ogni
donna ha all’incirca 200 mila ovocellule. Normalmente fino al 10% di esse hanno
delle anomalie. Dopo l’incidente di Cernobyl questa cifra è aumentata fino al
20%. Prima della primavera del 1986 i matrimoni sterili in Ucraina erano il 10%
del totale, oggi il 22%. Secondo la statistica di Konovalov, la frequenza delle
mutazioni nei neonati in Ucraina è del 25% rispetto a una media mondiale
dell’8%.
In
una delle fotografie si vedono strani abeti: per un metro e mezzo da terra essi
sono “nudi” e nodosi, mentre da lì in poi molto verdi, con le foglie molto chiare
e gli aghi due volte più lunghi del normale. L’autore dello scatto, il
professore radiobiologo Anatolij Boloch, studia da tanti anni le piante mutanti
di Cernobyl. In una foglia di tiglio vi si può involgere un quaderno
scolastico. La piantaggine cresce fin oltre le ginocchia.
È
anche vero che queste mutazioni si possono mettere al servizio degli uomini,
ritiene lo scienziato. Le radici delle piante giganti estraggono vigorosamente
dal terreno i radionuclidi, ripuliscono l’humus alla velocità di 1 cm all’anno. Con un
approccio sensato si potrebbero seminare colture che non assorbono le
radiazioni: frumento, menta, e gradualmente riportare alla vita alcune terre
tolte dallo sfruttamento.
L’Ucraina
sta portando avanti una politica di graduale ripopolamento dei territori contaminati.
Nonostante che, anche senza di questo, il numero di abitanti, la qualità e la
durata della vita si stiano abbassando. E se proprio ci si volesse
riappropriare della zona spopolata, bisognerebbe farlo selezionando, a macchie,
tanto più che esistono le carte del territorio, per non andare a toccare gli
appezzamenti di terra più contaminati.
Oggi
Konovalov prosegue il monitoraggio delle trasmutazioni. E osserva gli effetti
dell’accelerazione della selezione intracellulare degli elementi del DNA sulla
stabilità. Per dirla in modo figurato, il principio generale rimane lo stesso
che sempre agisce nella natura viva: i più deboli si estinguono, i più forti si
adattano. Per le leggi della genetica il massimo delle conseguenze
dell’incidente di Cernobyl dovrebbe manifestarsi nella terza generazione. Vale
a dire, tra 10-15 anni cominceranno a nascere i nipoti di coloro che sono stati
colpiti dagli effetti delle radiazioni. Ci si potranno aspettare disturbi della
funzione sessuale – non esternazione dei testicoli nei bambini, agglutinamento
dell’orifizio anale, problemi della vista e dell’udito ecc.
Data: 15.05.2012
Fonte: www.rosbalt.ru
Autore: Daniil Zemljak
Traduzione: S.F.
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Cernobyl: le mutazioni stanno soltanto iniziando
Link all'articolo originale:
Чернобыль: мутации только начинаются
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