Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

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"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

30/05/12

CERNOBYL: LE MUTAZIONI STANNO SOLTANTO INIZIANDO


L’Ucraina porta avanti una politica di graduale ripopolamento dei territori di Cernobyl, nonostante che, anche senza di questo, la qualità della vita della sua popolazione si stia abbassando. Il genetista di Kiev Vjačeslav Konovalov invita a procedere in tale direzione con estrema prudenza. Secondo lui, le mutazioni causate dalla radioattività nel suo paese stanno soltanto iniziando.

Cavallino neonato con otto zoccoli. Museo di Cernobyl di Kiev. Foto dell’autore
Passato un quarto di secolo, si è un po’ alleviato il dolore delle vittime di Cernobyl e i sostenitori dell’energia nucleare assicurano di nuovo la società sulla necessità di costruire nuove centrali, più economiche, efficienti e sicure. Vi sono tuttavia anche altri scienziati, coloro che, superando gli ostacoli loro posti dalle autorità, proseguono i loro studi sugli effetti che la catastrofe di Cernobyl continua a produrre sulla biosfera. Uno di questi ricercatori è il genetista di Kiev Vjačeslav Konovalov, professore dell’Università nazionale Taras Ševčenko. A suo tempo lui raccolse una rara collezione di mutanti venuti alla luce dopo l’incidente. Oggi la si può vedere solamente nelle fotografie, parte delle quali sono esposte al Museo di Cernobyl di Kiev.

Fisicamente questa collezione non esiste più. Venne distrutta, nonostante fosse chiaro a tutti l’elevato valore scientifico dei reperti. Lo scienziato li raccolse a suo rischio e pericolo, superando tutti gli ostacoli postigli da tutte le strutture che non erano interessate a che la verità sull’esplosione di Cernobyl diventasse di dominio pubblico.

Poco tempo dopo la catastrofe il professor Konovalov si trasferì a Žitomir, dove diresse la cattedra all’Università di agraria. Nel corso di alcuni anni con l’aiuto degli studenti egli raccolse gli embrioni di animali mutanti venuti al mondo dopo l’incidente.

Aiutarono lo scienziato anche alcuni di coloro a cui era stato incaricato di ostacolarlo: funzionari del comitato regionale del partito, agenti di polizia, collaboratori del KGB. Talvolta Vjačeslav Sergeevic conversava apertamente con molti di loro: immaginati che ti nasca un nipote con delle anomalie! La gente si metteva a riflettere e spesso capiva che il suo non era un interesse ozioso. Da 10 delle 25 province della regione ricevette un sostegno. I figli di cinque capi di provincia ebbero dei problemi di salute legati non solo alle radiazioni ma alla situazione ecologica in generale.

Il genetista mise in un’ampolla con aria una colonia di mosche drosofile prese nella zona con un raggio di 10 km intorno alla centrale di Cernobyl. Le mosche riescono a riprodurre 42 generazioni all’anno, così che in un anno Konovalov poté studiare le mutazioni di un lasso di tempo che per gli uomini corrisponderebbe a circa 800 anni. A parte le sostanze radioattive, egli aggiungeva alle drosofile vodka, caffè, gas di scarico, veleni. Già nella terza generazione tra le mosche comparvero delle anomalie: alcuni insetti nascevano senza zampe, altri senza ali, altri ancora con gli occhi incolori…

Lo scienziato è giunto a tale conclusione: le radiazioni non fanno effetto di per sé ma insieme ad altri fattori d’inquinamento. La situazione ecologica in Ucraina anche prima dell’incidente di Cernobyl era sfavorevole: per anni si erano andate accumulando sostanze inquinanti chimiche e batteriologiche. Un cavallino neonato con otto zoccoli poteva certamente comparire anche prima dello scoppio. Dopo l’incidente tuttavia la frequenza delle nascite di “mostri” crebbe di due-tre volte. Tutti i fattori sfavorevoli già presenti prima dell’incidente s’attivarono bruscamente grazie alle radiazioni. Si mise in atto un effetto di amplificazione reciproca.

Quando dopo la guerra si calcolò la normativa della dose massima di radiazioni ammessa per l’uomo, essa venne stabilita in 10 roentgen. Ma allora erano decisamente meno rilevanti gli altri problemi ambientali. Per questo ora gli scienziati ritengono che anche una piccola concentrazione di radiazioni danneggi l’apparato ereditario. Esse inibiscono i più piccoli difetti nelle catene del DNA.

Ogni donna ha all’incirca 200 mila ovocellule. Normalmente fino al 10% di esse hanno delle anomalie. Dopo l’incidente di Cernobyl questa cifra è aumentata fino al 20%. Prima della primavera del 1986 i matrimoni sterili in Ucraina erano il 10% del totale, oggi il 22%. Secondo la statistica di Konovalov, la frequenza delle mutazioni nei neonati in Ucraina è del 25% rispetto a una media mondiale dell’8%.

In una delle fotografie si vedono strani abeti: per un metro e mezzo da terra essi sono “nudi” e nodosi, mentre da lì in poi molto verdi, con le foglie molto chiare e gli aghi due volte più lunghi del normale. L’autore dello scatto, il professore radiobiologo Anatolij Boloch, studia da tanti anni le piante mutanti di Cernobyl. In una foglia di tiglio vi si può involgere un quaderno scolastico. La piantaggine cresce fin oltre le ginocchia.

È anche vero che queste mutazioni si possono mettere al servizio degli uomini, ritiene lo scienziato. Le radici delle piante giganti estraggono vigorosamente dal terreno i radionuclidi, ripuliscono l’humus alla velocità di 1 cm all’anno. Con un approccio sensato si potrebbero seminare colture che non assorbono le radiazioni: frumento, menta, e gradualmente riportare alla vita alcune terre tolte dallo sfruttamento.

L’Ucraina sta portando avanti una politica di graduale ripopolamento dei territori contaminati. Nonostante che, anche senza di questo, il numero di abitanti, la qualità e la durata della vita si stiano abbassando. E se proprio ci si volesse riappropriare della zona spopolata, bisognerebbe farlo selezionando, a macchie, tanto più che esistono le carte del territorio, per non andare a toccare gli appezzamenti di terra più contaminati.

Oggi Konovalov prosegue il monitoraggio delle trasmutazioni. E osserva gli effetti dell’accelerazione della selezione intracellulare degli elementi del DNA sulla stabilità. Per dirla in modo figurato, il principio generale rimane lo stesso che sempre agisce nella natura viva: i più deboli si estinguono, i più forti si adattano. Per le leggi della genetica il massimo delle conseguenze dell’incidente di Cernobyl dovrebbe manifestarsi nella terza generazione. Vale a dire, tra 10-15 anni cominceranno a nascere i nipoti di coloro che sono stati colpiti dagli effetti delle radiazioni. Ci si potranno aspettare disturbi della funzione sessuale – non esternazione dei testicoli nei bambini, agglutinamento dell’orifizio anale, problemi della vista e dell’udito ecc.

Data: 15.05.2012
Fonte: www.rosbalt.ru
Autore: Daniil Zemljak
Traduzione: S.F.


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