Rubrica: “La domanda del giorno”
(Komsomol'skaja Pravda)
Igor’ Lichuta, producer. «Mi ricordo chiaramente come nei giorni della tragedia fosse stato legalizzato l’alcolismo d massa. Le mogli con i bambini erano partite da Kiev e per le strade ciondolavano uomini ubriachi che si giustificavano affermando che l’alcol abbattesse le radiazioni nell’organismo».
Igor’ Šurma, vicegovernatore di Char’kov. «Quando chiudo gli occhi, vedo davanti a me la distruzione del reattore dopo lo scoppio. Fu una grande tragedia per tutte le persone che vivevano nella zona contaminata. Quando non vedi il nemico e non sai che cos’è, non si prova neanche paura. Per me la tragedia di Cernobyl è come un “buco nero”: senza fondo, terribile e pieno di pericoli».
Anatolij Orlovskij, vicesindaco di Odessa. «Allora non sapevamo che cosa fosse realmente successo, le informazioni venivano nascoste. Soltanto in seguito venimmo a conoscenza e comprendemmo tutta la portata dell’incidente. Ci furono angoscia e paura per la propria famiglia, per tutto il paese. In generale le sensazioni furono delle più sgradevoli».
Ivan Žepelev, artista popolare d’Ucraina, Dnepropetrovsk. «Circa un mese dopo lo scoppio il nostro collettivo di artisti fu inviato alla centrale di Cernobyl a tirare su l’animo dei liquidatori. E facemmo dei concerti per loro per una decina di giorni. Allora mi colpì il contrasto: i villaggi lungo la strada erano vuoti, minacciosi, come nel film Stalker di Tarkovskij, mentre quando arrivammo dai liquidatori tutt’intorno era bello! Tutto fioriva e verdeggiava, i liquidatori si divertivano, nessuno si era ancora reso conto della catastrofe che era successa. Mi ricordo che ci consigliavano di non prendere i mazzi di fiori dai liquidatori (tipo che irradiavano terribilmente…). Inoltre ci davano tanto vino rosso nella sacra convinzione che esso smaltisse le radiazioni».
Viktor Tarasenko, presidente dell’Accademia delle scienze di Crimea. «Più di tutto mi sconvolse la manifestazione del 1°maggio alcuni giorni dopo l’esplosione alla centrale di Cernobyl. Dalle loro alte tribune, alla nostra gente e ai nostri bambini che camminavano per la piazza di Kiev sorridevano le massime autorità del partito e del governo che sapevano tutto della sciagura che era successa e che ipocritamente lo nascondevano».
Nikolaj, utente di kp.ua. «Per fortuna so di questa tragedia solamente grazie al manuale di storia e al gioco per il computer “Stalker”».
Data: 26.04.2012
Fonte: www.kp.ua
Traduzione: S.F.
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