Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

16/11/17

TI AMO, NOVOKEMP

Agosto 2017

C’è una sola parola per descrivere l’esperienza di Novokemp: unica.

Abbiamo vissuto molte avventure, abbiamo dovuto superare ostacoli, come per esempio adattarci in un posto nuovo, parlare una lingua diversa e interagire con bambini che appartengono ad un “mondo” differente dal nostro; ma ne è valsa la pena e, se potessi rivivere tutto ciò, lo farei altre mille volte.

Quando siamo arrivate eravamo terrorizzate! Ci trovavamo in un posto nuovo, capivamo il 20% di quello che ci veniva detto e le frasi di senso compiuto che riuscivamo a formulare erano poche, ma nel giro di pochi giorni tutto è migliorato. Abbiamo imparato a buttarci, a non avere paura di comunicare, ci siamo ambientate molto in fretta e tutto ciò è stato possibile grazie alle persone fantastiche presenti a Novokemp. Sia gli animatori che i bambini sono stati splendidi, ci hanno accolte nella loro famiglia e si sono presi cura di noi (soprattutto la nostra “mama Katja”, la nostra tutor, che ha dovuto sopportare ben 7 ragazze).

I bambini mi hanno lasciato senza parole, erano tutti (sia i più grandi che i più piccoli) educati, gentili, incredibilmente affettuosi e curiosi; infatti durante la nostra attività (il laboratorio di “lingue straniere”) rimanevano concentrati per ore e la loro voglia di imparare era tanta.

Le attività del campo erano organizzate davvero molto bene, c’era sempre qualcosa da fare e tutti si divertivano. Gestire così tante persone è davvero un lavoro arduo, ma al campo ogni minimo problema veniva individuato (durante la “planërka”, la riunione serale dello staff), discusso e sistemato con estrema facilità. I “capifamiglia” e gli animatori hanno svolto un lavoro eccellente e ammiro la loro pazienza e voglia di fare. Sono felice di poter dire che abbiamo legato molto con tutti i collaboratori di Radimici, che ci hanno sempre coinvolto in tutte le “attività post-planërka”, dove si poteva parlare di tutto e la maggior parte delle volte si finiva a ridere e bere birra davanti al fuoco.

Grazie a loro ho migliorato di molto il mio russo. L’unica pecca è stata che, essendo noi italiane in sette, si fa più fatica a parlare solo russo, in quanto si tende a rimanere in gruppo.

È difficile descrivere la vita a Novokemp, non la si può comprendere a pieno finché non la si vive di persona. Come ha detto un ragazzo della settima famigliola, «Novokemp significa amicizia, famiglia e amore; fare parte di tutto ciò mi rende felice e mi insegna ad essere una persona migliore».


Beatrice De Vecchi - 20 anni
Università Statale di Milano
Lingue e letterature straniere moderne
 




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