Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

07/09/16

FUKUSHIMA, IL MURO DI GHIACCIO SI È FUSO AL PRIMO TIFONE


Fukushima,il muro di ghiaccio si è fuso al primo tifone

Fukushima, il muro di ghiaccio si è fuso al primo tifone

Basta un tifone per rivelare il muro di ghiaccio di Fukushima per quello che è: un fallimento su tutta la linea. Che la Tepco, l’azienda che l’ha ideato e messo a protezione del reattore della centrale nucleare giapponese, si ostina a non ammettere. Quello che ha dovuto ammettere ieri è che le piogge degli ultimi giorni hanno iniziato a fondere la sua creatura. Il risultato è che parte delle acque altamente radioattive che conteneva sono fuoriuscite dal reattore, scorrendo verso il mare. A più di 5 anni di distanza, la catastrofe nucleare continua a fare danni.


Com’è stato possibile? Le forti piogge – il servizio meteo giapponese ha calcolato circa 20 cm cumulativi di precipitazioni durante il passaggio del tifone, iniziato a metà agosto – hanno danneggiato la barriera in due modi. Prima di tutto alzando la temperatura del ghiaccio: la parete a sud del reattore 4 è passata da -5°C a +1,8°C mentre nel reattore 3 è schizzata a +1,4°C dai precedenti -1,5°C. Di conseguenza si sono aperte delle “crepe”, permettendo all’acqua contaminata di filtrare. Acqua che è venuta a contatto con quella di falda, il cui livello è ovviamente salito di alcuni centimetri a causa del tifone. Che non è certo un fenomeno eccezionale, ma ha comunque reso inutile l’opera di contenimento costata oltre 300 milioni di euro.


Data: 02.09.2016
Fonte: www.rinnovabili.it



Nessun commento:

Posta un commento