Fukushima,il muro di ghiaccio si è fuso al primo tifone
Basta un tifone per rivelare il muro di ghiaccio di Fukushima per quello che è: un fallimento su tutta la linea. Che la Tepco,
l’azienda che l’ha ideato e messo a protezione del reattore della
centrale nucleare giapponese, si ostina a non ammettere. Quello che ha
dovuto ammettere ieri è che le piogge degli ultimi giorni hanno iniziato a fondere la sua creatura. Il risultato è che parte delle acque altamente radioattive che conteneva sono fuoriuscite dal reattore, scorrendo verso il mare. A più di 5 anni di distanza, la catastrofe nucleare continua a fare danni.
Com’è stato possibile? Le forti piogge –
il servizio meteo giapponese ha calcolato circa 20 cm cumulativi di
precipitazioni durante il passaggio del tifone, iniziato a metà agosto –
hanno danneggiato la barriera in due modi. Prima di tutto alzando la
temperatura del ghiaccio: la parete a sud del reattore 4 è passata da -5°C a +1,8°C
mentre nel reattore 3 è schizzata a +1,4°C dai precedenti -1,5°C. Di
conseguenza si sono aperte delle “crepe”, permettendo all’acqua
contaminata di filtrare. Acqua che è venuta a contatto con quella di
falda, il cui livello è ovviamente salito di alcuni centimetri a causa
del tifone. Che non è certo un fenomeno eccezionale, ma ha comunque reso
inutile l’opera di contenimento costata oltre 300 milioni di euro.
Data: 02.09.2016
Fonte: www.rinnovabili.it
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