Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/10/16

DRINKING RADIOACTIVE POISON AT THE CHERNOBYL HOTEL




Travel Writer: Nicky Larkin’s vodka-filled night in Chernobyl left a dilemma: die of thirst or die of radiation...

 

 The centre of the deserted  city of Pripyat, near the Chernobyl nuclear plant. The city was evacuated after the Chernobyl disaster. Photograph: Bryan O’Brien


The Chernobyl Hotel is not really a hotel. It’s a big yellow prefabricated fibreglass cabin-like structure, driven down from Sweden and plonked in place to house the scientists who come to the exclusion zone. On that particular week however, Yuri and I were the only guests.

The Chernobyl nuclear power plant is about 10km from the Chernobyl hotel. Pripyat, the empty city which was built in 1970 for the workers of the power plant, is about two km from the looming reactors.

Yuri drove at speed towards the empty city, we were the only car on the road. Within the 30km exclusion zone, there is another 10km zone around the power plant – the inner zone.


Data: 15.10.2016
Fonte: www.irishtimes.com

 



Nessun commento:

Posta un commento