Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

24/11/16

ALLARME SICUREZZA PER LE CENTRALI NUCLEARI IN FRANCIA. L'AUTHORITY: “NASCOSTI DOSSIER SU ANOMALIE”




Risultati immagini per centrali nucleari in Francia


Tra problemi tecnici e difficoltà finanziarie di Edf e Areva, i due colossi francesi dell'energia, la situazione delle centrali nucleari transalpine "è diventata molto preoccupante".
Non ha usato giri di parole Pierre-Franck Chevet, il presidente dell'Authority di Parigi sulla sicurezza nucleare (Asn). Intervistato dal supplemento economico di Le Figaro, l'esperto ha lanciato un chiaro allarme sulla situazione dei reattori transalpini, di cui 12 sono chiusi per accertamenti, e ha sottolineato l'esigenza di "ripensare" l'intera "catena di controllo" per rendere l'atomo più sicuro.

Lo scenario - ha affermato il numero uno dell'Asn - è peggiorato "dall'aprile 2015" con "la scoperta di un eccesso di carbonio nell'acciaio della vasca dell'Epr (reattore pressurizzato europeo), siamo passati da una brutta sorpresa all'altra". "Attualmente - ha continuato Chevet - 12 reattori sono fermi o stanno per essere fermati, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore".

Oltre a questo problema, il responsabile dell'Authority ha rivelato che i suoi ispettori hanno riscontrato nei 12 reattori una non meglio precisata "anomalia generica". Lo stop, ha tenuto a rassicurare l'alto responsabile, rientra in "un approccio di sicurezza e tutela delle popolazioni".

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Data: 23.11.2016
Fonte: www.huffingtonpost.it


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