Lo smantellamento della centrale nucleare di Trino sta entrando in
una fase cruciale del suo percorso. E ora c’è bisogno di innalzare i
livelli di attenzione e controllo dal punto di vista radiologico. Arpa
Piemonte e Comune di Trino hanno firmato ieri una convenzione per
potenziare la rete di monitoraggio delle emissioni radioattive della
Enrico Fermi. È in previsione infatti la costruzione di nuovi depositi
temporanei per lo stoccaggio dei rifiuti contaminati, ma soprattutto
perché è previsto un impianto per trattare le resine contaminate
stoccate nei magazzini.
Si tratta di resine ad alta attività radioattiva e la loro
lavorazione, avvertono gli esperti dell’Agenzia regionale di protezione
ambientale, «è l’attività più impattante sull’ambiente da quando la
Fermi è stata disattivata». I due enti alzano quindi l’asticella dei
controlli, adeguando l’impianto di monitoraggio radiologico che
attualmente si estende per un raggio di 5 chilometri attorno alla
centrale: la rete è formata da 40 punti di campionamento che prelevano
annualmente 400 campioni su cui vengono effettuate circa 700 analisi
radiometriche e radiochimiche.
Data: 18.11.2016
Fonte: www.lastampa.it
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