Конец Добродеевки - La fine di Dobrodeevka (foto S.F.) |
RICORDI DI DINA VASINA
26
aprile 1986, una calda giornata primaverile. Splende il solicello, nel
cielo di tanto in tanto passano nubi dense e minacciose. Noi lavoriamo
nell’orto, piantiamo le patate, e pure negli appezzamenti dei vicini
sono in corso i lavori. Dall’ora di pranzo comincia a intensificarsi il
vento, la nuvolosità aumenta, si sente come un rombo lontano, una sorta
di tuono. Ed ecco che il vento s’è intensificato, da dietro il bosco ha
preso a calare su tutto lo spazio visibile, come un fronte, una nube
rosso-brunastra, un vento temporalesco, iniziano a cadere grosse,
pesanti gocce di pioggia. Il cielo s’è fatto grigio-marrone, le cime
degli alberi hanno preso a piegarsi, è cominciato a piovere. Nei giorni
successivi il tempo luminoso, solare si è susseguito alle piogge, la
gente viveva la solita vita di tutti i giorni. Trascorsero le feste del
primo maggio. Una quiete totale.
La
scuola si preparava al 19 maggio (il giorno dei Pionieri), si allestiva
il gioco militarizzato “Lampo”. Non sapevo cosa fosse, ma per qualche
motivo avevo deciso, per dare al gioco una forte verosimiglianza
(militare), di dare in dotazione il dosimetro DP-20 (con esso avevo lavorato al Servizio meteo statale a Zlynka e sapevo come si usava).
Andai
alla stazione meteorologica e chiesi il dosimetro. Con esso ci lavorava
Aleksandr Michajlovič Malašenko (il comandante militare). Il gioco
procedeva a pieno ritmo. Il sole si riversò sul villaggio, faceva molto
caldo. Arriva di corsa Aleksandr Michajlovič e dice che la lancetta è
come impazzita, io gli rispondo che di certo l’apparecchio è andato
fuori uso. Ma il giorno seguente veniamo a sapere che a Knjazev (il
medico-radiologo) gli si sono sovraesposte le pellicole, cominciammo
così a sospettare che nella natura qualcosa era successo.
Presero
a serpeggiare delle voci, ma sulla stampa silenzio. E poi tutto
precipitò: la consegna del bestiame, l’evacuazione dei bambini della
scuola e del villaggio per 3 mesi, delle donne incinte. Nel villaggio
c’era un silenzio opprimente, rotto soltanto dalle voci di pianto delle
donne che si congedavano dai propri bambini, li portavano via per 3
mesi. Le vie si svuotarono, mancavano le voci dei bambini. Le autorità
tuttavia tacevano. Disinfettavano la scuola, lavavano le case con i
mezzi speciali, rimuovevano la terra. Assicuravano che non era successo
niente di terribile. Noi però cercavamo di venire a sapere la verità,
scrivemmo al Servizio meteo, alla Croce rossa, al governo, alla regione.
E alla fine raggiungemmo lo scopo, ci scrissero (finalmente) che il
pericolo c’era e introdussero le agevolazioni per Cernobyl. Per questo
ci volle circa un anno. Le lettere le portavamo a Mosca, perché
evidentemente alla posta le confiscavano, a molte missive infatti non
ottenemmo risposta. Era terribile in quel periodo vivere nell’oscurità.
Io ho vissuto la guerra da bambina, ma quel terrore che provai per
Cernobyl non ha eguali. Le persone ci scansavano quando venivano a
sapere da dove venissimo, c’insultavano. Era oltraggioso e doloroso che
tutti avessero paura di noi, amaro, ma è così. Eccola, Cernobyl.
ВОСПОМИНАНИЯ ДИНЫ ВАСИНОЙ
26
апреля 1986 год, тёплый весенний день. Светит солнышко, по небу иногда
проплывают кучевые облака. Мы работаем на огороде, сажаем картофель, на
соседних участках тоже идут работы. С обеда начинает усиливаться
ветер, облачность увеличивается, слышен какой-то далёкий гул, что-то
вроде грома. И вот ветер усилился, из-за леса фронтом во все видимое пространство
стала надвигаться буро-красная туча, ветер штормовой, стали падать
крупные, тяжелые капли дождя. Небо стало бурым, верхушки деревьев
гнулись, пошёл дождь. В последующие дни ясная, солнечная погода
сменялась дождями, люди жили своей обычной жизнью. Прошли первомайские
праздники. Тишь во всём.
Школа
готовилась к 19 мая (день Пионерии), готовили военизированную игру
«Зарница». Не знаю, что это, но я почему-то решила для придания игре большой правдоподобности (военной) укомплектовать прибором ДП-20 (я с ним работала на ГМС Злынка и знала прибор в работе).
Съездила на метеостанцию и попросила прибор. С прибором работал Малашенко А.М. (военрук). Игра шла полным ходом. Солнце полило, было очень
жарко. Подбегает Александр Михайлович и говорит, что стрелка прибора
зашкаливает, я отвечаю, что видимо прибор вышел из строя. А на следующий день узнаем, что у Князева (врач-рентгенолог) засветились плёнки, так мы догадались, что в природе что-то случилось.
Autore: Dina Gavrilovna Vasina, insegnante in pensione
Luogo: Dobrodeevka (provincia di Zlynka, regione di Brjansk, Russia)
Data: 2011
Traduzione: S.F.
Автор: Дина Васина, учитель-пенсионер
Место: Добродеевка (Злынковский р-н, Брянская обл., Россия)
Дата: 2011
Перевод: С.Ф.
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