Racconto di Giulia sull'esperienza a Novokemp ad agosto 2016
UN’IMMERSIONE NELLA
CULTURA RUSSA
L’opportunità di
andare in Russia come volontaria animatrice mi ha da subito attratto. Sono
andata all’incontro informativo e non ho più avuto alcun dubbio: avrei inviato
la mia domanda di partecipazione il prima possibile. Qualche mese dopo ero su
un aereo diretto a Mosca. Io e le ragazze del mio gruppo abbiamo deciso di
cogliere l’occasione del viaggio per visitare la capitale all’andata e San
Pietroburgo al ritorno, e sono contenta di questa scelta perché ci ha permesso
di confrontare diverse realtà russe.
Arrivate a Uneča,
dopo una notte in treno, siamo state calorosamente accolte da Elena (la nostra
tutor) e Andrej (il direttore di Novokemp), che ci sono venuti a prendere al
binario. Stanche e frastornate, abbiamo attraversato in macchina la campagna
per arrivare a Novokemp: musica russa alla radio, nebbia e strade deserte.
Anche il “lager’” era deserto, erano circa le 6 del mattino quando siamo
arrivate. Ci siamo riposate e abbiamo fatto un giro del campo con Elena,
dopodiché abbiamo programmato il nostro lavoro: al mattino Io e Alice avremmo
fatto il corso artistico, mentre Annarita e Sara si sarebbero occupate dei
corsi di ballo; nel pomeriggio avremmo aiutato gli animatori russi nei giochi
di gruppo, e la sera avremmo partecipato ad eventuali spettacoli d’intrattenimento.
Finalmente sono
arrivati i bambini, e il campo si è
animato. Sicuramente le emozioni più intense di questa esperienza le devo a
loro. Certo, erano tantissimi (divisi in 7 “famigliole”, più di 20 bambini
ciascuna), ma con il passare dei giorni abbiamo avuto modo di conoscerci e di
creare un bel legame, in cui nemmeno la distanza linguistica è stata
ostacolante: quando proprio non riuscivamo a capirci, si ricorreva a gesti,
analogie, aiuto di altre persone... e più che un ostacolo diventava un gioco! I
bambini, alcuni più scalmanati, altri più tranquilli o timidi, erano tutti
estremamente dolci. Sempre sorridenti, ci correvano incontro quando ci
vedevano, partecipavano con interesse ai nostri laboratori, spesso ci
chiedevano di noi, della nostra cultura, ed erano ben felici se ci mostravamo a
nostra volta interessate a loro.
Il personale e gli
animatori russi sono stati davvero gentili: ci hanno accolto calorosamente, ci
hanno aiutato, ma soprattutto ci hanno fatto sentire a casa. Se prima di questa
esperienza di “immersione” nella realtà russa pensavo che questo popolo fosse
piuttosto freddo e schivo, mi sono dovuta totalmente ricredere! I russi hanno
grande riguardo nei confronti degli ospiti, ai quali non fanno mancare nulla,
amano divertirsi, fare festa, trovarsi la sera attorno a un tavolo stracolmo di
cibo e brindare in onore di qualsiasi cosa (ospiti, avvenimenti, o
semplicemente la vita!).
A Novokemp ogni
giornata è stata memorabile per un motivo o per un altro, ogni giorno era
organizzato in base a un tema diverso: i pirati, le olimpiadi, le emozioni, la
Russia, il Natale, culture del mondo... Ogni cosa era organizzata con immensa
cura ‒ dai laboratori ai giochi di gruppo, dagli spettacoli (a cui
partecipavano tutti) alla scansione della giornata ‒ e durante le varie planërka gli animatori e il personale
venivano informati dei loro compiti, potevano esporre eventuali problemi o
semplicemente fare un riassunto della loro giornata.
La giornata a tema
che ho preferito è stata quella sul business. Le varie famigliole durante la
mattinata hanno preparato le loro attività: bar, centri estetici, negozietti,
persino un parco divertimenti e un portico dove celebrare matrimoni! Ad ogni
partecipante è stato poi dato del “denaro” che poteva spendere a piacimento.
Una volta terminato il “denaro”, bastava fare dei piccoli lavoretti assegnati
da alcuni animatori ‒ come spazzare un vialetto ‒ e recarsi alla banca con un
biglietto per ritirare il denaro spettante. Mi ha sorpreso la serietà con cui i
bambini si sono approcciati a questo gioco, con cui hanno allestito le loro
attività. Sembrava davvero di stare in un mondo gestito da piccoli adulti!
Molto emozionante è
stata anche la sera in cui abbiamo campeggiato sulla riva del fiume Iput’, non
lontano da Novokemp, dove la settima famigliola avrebbe celebrato il “rito di
passaggio” da bambini a volontari. Cibo, canti intorno al fuoco, racconti paurosi,
il momento dell’annuncio seguito da fuochi d’artificio (sì, in Russia i
festeggiamenti si fanno come si deve) e gli abbracci dei ragazzi commossi...
una gran bella esperienza.
Altra cosa che ho
molto apprezzato sono state le gite. La prima è stata a Suraž: abbiamo visitato
il palazzo che, come ci è stato spiegato, Caterina II donò a un suo favorito.
Oggi l'edificio è quasi ridotto a un rudere perché la regione non ha avuto i
fondi per preservarlo, ma è comunque molto suggestivo. Nello stesso giorno abbiamo
visitato le fonti sacre, dove chi voleva poteva immergersi (nell’acqua gelida)
tre volte, come vuole la tradizione ortodossa.
Durante la seconda
gita, a Novozybkov, abbiamo visitato la città e la sede di Radimici, di cui il
presidente Pavel Vdovičenko e altri membri del personale ci hanno illustrato
funzioni e progetti.
Anche se in alcuni
momenti è stata dura per le diverse abitudini, per la lingua o per i ritmi
frenetici delle giornate, nel complesso è stata un’esperienza fantastica che
rifarei mille volte. Assolutamente ripagante.
«...Всё!»
Giulia Del Sordo
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