Racconto di Sara dell'esperienza a Novokemp ad agosto 2016
Inizialmente sapevo solo in maniera poco dettagliata
cosa fosse Novokemp, ma poi Andrea ed Olga, che ci erano stati l’estate
precedente, mi hanno convinta a partecipare all’incontro che si svolge nella
nostra facoltà ogni anno. Inizialmente ero interessata ad un tipo diverso di
prima esperienza in Russia, ma sono subito rimasta affascinata dai racconti dei
ragazzi che erano già stati a Novokemp, mi ripetevano spesso che è del tutto
incomparabile ad un ordinario corso a Mosca.
Infatti così è stato! Rimasi affascinata dall’idea di
lavorare come volontaria in un campo per bambini e ragazzi per lo più in russo,
la lingua che studio con molta passione. A dispetto del fatto che eravamo in
poche ad andarci non mi sono scoraggiata e finalmente ai primi di agosto ebbe
inizio la nostra avventura. Il primo giorno a Mosca arrivammo distrutte in
stazione e cercavamo di orientarci al meglio, sembrava proprio un viaggio all’avventura!
Arrivate ancora più stravolte ad Uneča, subito fummo ripagate
dalla fatica al primo approccio con Elena (la nostra tutor che noi chiamavamo
mamma russa) e Andrej (direttore di Novokemp) che ci aspettavano proprio sul
binario! Ci diregemmo subito verso il campo, in una mattina fresca e nebbiosa,
l’inizio della smena (turno) di
agosto. I bambini infatti non erano ancora arrivati e li incontrammo nel
pomeriggio dopo esserci riposate e rifocillate.
È difficile riassumere un’esperienza così forte ed
incisiva, forte ma in senso del tutto positivo perché soprattutto per il
contesto in cui ci siamo trovate, capisci quanto contano i piccoli attimi
felici ai quali noi, forse a volte troppo presi dalla frenesia, non diamo
quella giusta e sacra importanza. Già dal mattino sentire i canti dei bambini
che si avviavano in mensa dava gioia, ed è bello vedere un popolo che dà
importanza alle proprie tradizioni. Inoltre i bambini e i ragazzi più grandi
sono estremamente rispettosi di questo genere di cose, come nei confronti degli
adulti o anche solo verso di noi, alcuni di loro erano ostinati a darci del
Lei. La loro vitalità e il loro affetto erano ogni volta una sorpresa, per
esempio io e la mia compagna Annarita tenevamo il corso di balli di gruppo e zumba,
e anche stravolti dal continuo saltellare c’era sempre l’occasione di un
abbraccio anche di gruppo.
A maggior ragione essendo noi ospiti, fummo introdotte
subito in modo del tutto naturale e direi famigliare da chiunque, sia dai
bambini che dagli educatori adulti del campo. Ognuno di loro ci aiutava
quotidianamente ed è stato un continuo imparare parole nuove e aspetti del
pensiero russo. Proprio per questo motivo consiglio Novokemp perché non solo si
impara tanto dal punto di vista linguistico, ma ancor di più dal punto di vista
umano, e a entrare proprio nell’“anima russa”. Non vanno certo dimenticate le
serate che abbiamo trascorso insieme ai nostri colleghi educatori russi e con
Andrej e la sua famiglia, con i quali avevamo instaurato un rapporto pari a una
vera famiglia. Non mi resta che consigliare fortemente di buttarsi in questa
fantastica praktika, come dicono i russi:
Это здорово!
Ну вот и
всё, я люблю Новокемп , Новокемп I love you!
Sara
Verghi
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