Stage volontariato a Novokemp 2013 – turno d’integrazione
di Alina Ciucanu
L'estate scorsa, per il secondo anno
consecutivo, il circolo Il brutto anatroccolo
e l’ONG russa Radimici hanno reso
possibile uno scambio culturale per studenti di russo dell’università statale
di Milano nel campo estivo Novokemp, dove da molti anni bambini tra i 6 e i 16
anni della regione di Brjansk possono trascorre tre settimane di vacanza.
Divisi in due gruppi, uno a luglio/agosto e
l'altro ad agosto, Silvia, Giorgia, Claudia e io siamo partite il 16 luglio da
Milano per un viaggio alquanto lungo per raggiungere il campo dove abbiamo
partecipato come volontarie.
La prima tappa è stata Kiev, dove abbiamo trascorso
il pomeriggio e la sera, prima di salire sul treno della mezzanotte verso Brjansk,
capoluogo dell'omonima regione al confine con l’Ucraina e la Bielorussia – le zone
più colpite dal disastro nucleare del ’86. Così, dopo la notte sul treno, siamo
arrivate a Brjansk giusto in tempo per prendere l'elektrichka, il treno fino a Unecha, alla cui stazione ci hanno
accolto calorosamente Olja, la nostra tutor per l’intero periodo a Novokemp, e
Sasha, il direttore del campo.
Nel nostro turno, chiamato di integrazione
per il fatto di ospitare anche alcuni bambini non udenti e orfani, abbiamo
giocato, fatto lezioni, cantato e ballato e svolto tante altre attività insieme
ai bambini. Assistite soprattutto all’inizio da Olja, partecipavamo con gli
altri volontari alla preparazione e conduzione dei giochi, che si svolgevano la
mattina o il pomeriggio dopo l'ora della siesta (il tichij chas). Inserite nel corpo degli animatori, ci siamo fatte conoscere
dai bambini, che erano incuriositi fortemente dalla presenza di ragazze
straniere – è assai raro vedere stranieri nella provincia russa. Con nostro
piacere molti, una volta imparati i saluti, ci salutavano sempre in italiano.
In occasione della cerimonia di apertura del
terzo turno, la bandiera italiana, che avevamo portato in dono al campo, è
stata issata insieme alla bandiera russa e a quella tedesca della associazione Pro-Ost, che già collabora con Radimici da molto tempo.
Dalla seconda
settimana, tra i vari corsi che i ragazzi potevano frequentare al mattino, noi
ci siamo occupate delle lezioni di lingua
italiana, che hanno avuto un buon numero di studenti e soprattutto un gruppo
di fedelissimi sempre più interessati a conoscere l’italiano. Durante il corso,
oltre a insegnare alcune regole grammaticali di base, i numeri, i colori e i
vocaboli più richiesti, abbiamo preparato insieme ai ragazzi un numero canoro per
lo spettacolo del “giorno dei genitori”. Durante le prove i bambini hanno
imparato il testo di un classico italiano, Felicità di Albano e Romina, che
ebbe successo anche in Russia, come ci raccontavano, un po’ nostalgicamente, alcuni
genitori. La seconda parte del corso, invece, l’abbiamo dedicata ad attività di
gioco usando le parole italiane che i bambini avevano imparato, e ad altri
giochi che essi stessi ci proponevano.
I pomeriggi generalmente erano impiegati in
giochi che coinvolgevano tutti i bambini, mentre nei diversi giorni a tema preparavamo i costumi, i
balletti o le canzoni che sarebbero stati messi in scena la sera. In
particolare, un giorno a tema è stato dedicato all’Italia, durante il quale noi
ragazze abbiamo avuto un ruolo guida nell’illustrare alcuni aspetti della
cultura, della storia e della geografia italiana, unendo intento sia didattico che
ludico. I bambini hanno imparato i nomi di alcune città italiane, i simboli
dello stato italiano, i giochi, l’arte e la cucina. La sera, invece, abbiamo
festeggiato il “Carnevale Veneziano”, durante il quale tutti si sono presentati
in maschera e recitato i pezzi che avevano preparato.
Uno dei fattori che mi ha colpito
positivamente di Novokemp è stata l’attenzione costante all’educazione dei bambini e al loro relazionarsi, testimoniato
anche dalle riunioni serali, durante le quali si portavano all luce gli aspetti
positivi o meno della giornata appena trascorsa, con senso di responsabilità
sia degli educatori che dei giovani animatori. Per ognuno dei 7 gruppi in cui i
bambini erano divisi vi erano due volontari che rispondevano del gruppo. Molti di
questi animatori avevano a loro volta soggiornato da piccoli nel campo, e
quindi erano preparati per l’incarico; così come erano preparati e competenti i
coordinatori, i quali avevano fatto studi pedagogici. Durante le riunioni, anche
noi eravamo invitate a esprimere le nostre impressioni della giornata. Un
aspetto positivo che abbiamo notato è stato l’impegno a educare i bambini e i
ragazzi a tenere in ordine e a pulire non soltanto le loro stanze, ma anche il
campo, facendone anche un’attività di gioco in un paio di occasioni.
Molto interessante è stata la visita guidata a Novozybkov al centro
di Radimici, l’associazione
che organizza Novokemp, per l’impegno che dimostra nel portare avanti così
tanti progetti diversi, seppure i fondi siano insufficienti. Da un lato c’è il
club informatico, che serve anche ad adulti o anziani che vogliono imparare a
usare il PC per comunicare con figli o nipoti che studiano lontano da casa. Lo
stesso centro offre un importante servizio di doposcuola per i ragazzi di Novozybkov.
Inoltre ha una parte di clinica di osteopatia, ed è un importante centro di
raccolta di informazioni su Cernobyl e su Fukushima. In aggiunta, per far
fronte alla mancanza di scuole per ragazzi disabili, ha alcune aule dove una
volta a settimana, il venerdì (la mancanza di fondi ha fatto sì che il numero
di giorni venisse diminuito a uno), questi ragazzi sono seguiti da un
insegnante.
Infine per quanto riguarda la nostra
permanenza nel campo estivo, i bambini hanno reagito positivamente, ed è stato per
entrambe le parti un momento di arricchimento culturale, linguistico e
soprattutto umano. Personalmente ho molto apprezzato di poter relazionarmi con
persone del posto, fatto che ha inevitabilmente migliorato la mia competenza
nel russo, soprattutto per quanto riguarda l’ascolto. Le relazioni create con
gli educatori e gli altri volontari sono state positive e di proficua
collaborazione. Ci resta un profondo senso di gratitudine per tutto il
personale e i volontari, che hanno dimostrato grande ospitalità e gentilezza nei
nostri confronti. Ci auguriamo che l’esperienza che abbiamo acquisito questo
anno, avendo conosciuto l’organizzazione, i tipi di attività e di giochi, ci
permetta di dare un apporto ancora maggiore a Novokemp durante un prossimo
scambio.
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