Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

17/12/13

ALINA - RELAZIONE NOVOKEMP 2013 (TURNO LUGLIO)



Stage volontariato a Novokemp 2013 – turno d’integrazione
di Alina Ciucanu

L'estate scorsa, per il secondo anno consecutivo, il circolo Il brutto anatroccolo e l’ONG russa Radimici hanno reso possibile uno scambio culturale per studenti di russo dell’università statale di Milano nel campo estivo Novokemp, dove da molti anni bambini tra i 6 e i 16 anni della regione di Brjansk possono trascorre tre settimane di vacanza.

Divisi in due gruppi, uno a luglio/agosto e l'altro ad agosto, Silvia, Giorgia, Claudia e io siamo partite il 16 luglio da Milano per un viaggio alquanto lungo per raggiungere il campo dove abbiamo partecipato come volontarie.

La prima tappa è stata Kiev, dove abbiamo trascorso il pomeriggio e la sera, prima di salire sul treno della mezzanotte verso Brjansk, capoluogo dell'omonima regione al confine con l’Ucraina e la Bielorussia – le zone più colpite dal disastro nucleare del ’86. Così, dopo la notte sul treno, siamo arrivate a Brjansk giusto in tempo per prendere l'elektrichka, il treno fino a Unecha, alla cui stazione ci hanno accolto calorosamente Olja, la nostra tutor per l’intero periodo a Novokemp, e Sasha, il direttore del campo.

Nel nostro turno, chiamato di integrazione per il fatto di ospitare anche alcuni bambini non udenti e orfani, abbiamo giocato, fatto lezioni, cantato e ballato e svolto tante altre attività insieme ai bambini. Assistite soprattutto all’inizio da Olja, partecipavamo con gli altri volontari alla preparazione e conduzione dei giochi, che si svolgevano la mattina o il pomeriggio dopo l'ora della siesta (il tichij chas). Inserite nel corpo degli animatori, ci siamo fatte conoscere dai bambini, che erano incuriositi fortemente dalla presenza di ragazze straniere – è assai raro vedere stranieri nella provincia russa. Con nostro piacere molti, una volta imparati i saluti, ci salutavano sempre in italiano.


In occasione della cerimonia di apertura del terzo turno, la bandiera italiana, che avevamo portato in dono al campo, è stata issata insieme alla bandiera russa e a quella tedesca della associazione Pro-Ost, che già collabora con Radimici da molto tempo.

Dalla seconda settimana, tra i vari corsi che i ragazzi potevano frequentare al mattino, noi ci siamo occupate delle lezioni di lingua italiana, che hanno avuto un buon numero di studenti e soprattutto un gruppo di fedelissimi sempre più interessati a conoscere l’italiano. Durante il corso, oltre a insegnare alcune regole grammaticali di base, i numeri, i colori e i vocaboli più richiesti, abbiamo preparato insieme ai ragazzi un numero canoro per lo spettacolo del “giorno dei genitori”. Durante le prove i bambini hanno imparato il testo di un classico italiano, Felicità di Albano e Romina, che ebbe successo anche in Russia, come ci raccontavano, un po’ nostalgicamente, alcuni genitori. La seconda parte del corso, invece, l’abbiamo dedicata ad attività di gioco usando le parole italiane che i bambini avevano imparato, e ad altri giochi che essi stessi ci proponevano.

I pomeriggi generalmente erano impiegati in giochi che coinvolgevano tutti i bambini, mentre nei diversi giorni a tema preparavamo i costumi, i balletti o le canzoni che sarebbero stati messi in scena la sera. In particolare, un giorno a tema è stato dedicato all’Italia, durante il quale noi ragazze abbiamo avuto un ruolo guida nell’illustrare alcuni aspetti della cultura, della storia e della geografia italiana, unendo intento sia didattico che ludico. I bambini hanno imparato i nomi di alcune città italiane, i simboli dello stato italiano, i giochi, l’arte e la cucina. La sera, invece, abbiamo festeggiato il “Carnevale Veneziano”, durante il quale tutti si sono presentati in maschera e recitato i pezzi che avevano preparato.

Uno dei fattori che mi ha colpito positivamente di Novokemp è stata l’attenzione costante all’educazione dei bambini e al loro relazionarsi, testimoniato anche dalle riunioni serali, durante le quali si portavano all luce gli aspetti positivi o meno della giornata appena trascorsa, con senso di responsabilità sia degli educatori che dei giovani animatori. Per ognuno dei 7 gruppi in cui i bambini erano divisi vi erano due volontari che rispondevano del gruppo. Molti di questi animatori avevano a loro volta soggiornato da piccoli nel campo, e quindi erano preparati per l’incarico; così come erano preparati e competenti i coordinatori, i quali avevano fatto studi pedagogici. Durante le riunioni, anche noi eravamo invitate a esprimere le nostre impressioni della giornata. Un aspetto positivo che abbiamo notato è stato l’impegno a educare i bambini e i ragazzi a tenere in ordine e a pulire non soltanto le loro stanze, ma anche il campo, facendone anche un’attività di gioco in un paio di occasioni.  

Molto interessante è stata la visita guidata a Novozybkov al centro di Radimici, l’associazione che organizza Novokemp, per l’impegno che dimostra nel portare avanti così tanti progetti diversi, seppure i fondi siano insufficienti. Da un lato c’è il club informatico, che serve anche ad adulti o anziani che vogliono imparare a usare il PC per comunicare con figli o nipoti che studiano lontano da casa. Lo stesso centro offre un importante servizio di doposcuola per i ragazzi di Novozybkov. Inoltre ha una parte di clinica di osteopatia, ed è un importante centro di raccolta di informazioni su Cernobyl e su Fukushima. In aggiunta, per far fronte alla mancanza di scuole per ragazzi disabili, ha alcune aule dove una volta a settimana, il venerdì (la mancanza di fondi ha fatto sì che il numero di giorni venisse diminuito a uno), questi ragazzi sono seguiti da un insegnante.

Infine per quanto riguarda la nostra permanenza nel campo estivo, i bambini hanno reagito positivamente, ed è stato per entrambe le parti un momento di arricchimento culturale, linguistico e soprattutto umano. Personalmente ho molto apprezzato di poter relazionarmi con persone del posto, fatto che ha inevitabilmente migliorato la mia competenza nel russo, soprattutto per quanto riguarda l’ascolto. Le relazioni create con gli educatori e gli altri volontari sono state positive e di proficua collaborazione. Ci resta un profondo senso di gratitudine per tutto il personale e i volontari, che hanno dimostrato grande ospitalità e gentilezza nei nostri confronti. Ci auguriamo che l’esperienza che abbiamo acquisito questo anno, avendo conosciuto l’organizzazione, i tipi di attività e di giochi, ci permetta di dare un apporto ancora maggiore a Novokemp durante un prossimo scambio.

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