Lo ha comunicato l’agenzia Iarc di Lione all’Oms. Ora le inchieste sarde potrebbero ribaltarsi
La pericolosità dell’uranio impoverito potrebbe essere definitivamente provata dai risultati di uno studio dell’International Agency Research Cancer. L’agenzia di Lione Iarc, specializzata nella ricerca scientifica sul cancro, ha comunicato all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
i risultati emersi durante le analisi su polveri sottili e
nanoparticelle. «L’aria che respiriamo è inquinata con una miscela di
sostanze cancerogene», ha spiegato Kurt Straif, dirigente dello Iarc.
«Ora sappiamo che l’inquinamento dell’aria esterna non è solo un grave
rischio per la salute in generale, ma anche una causa ambientale di
decessi per cancro», ha sottolineato lo studioso.
Dati in grado di smentire definitivamente
la strategia adottata dal ministero della Difesa italiano e dai suoi
consulenti sulle conseguenze delle esercitazioni nei poligoni militari.
Generali e periti si erano infatti sempre trincerati dietro la mancanza
di evidenze scientifiche. Il legame tra l’esposizione all’uranio e
lo sviluppo di determinate neoplasie non poteva essere stabilito con la
necessaria certezza. Formula con cui per anni si sono motivati i
provvedimenti che negavano un risarcimento o non riconoscevano la “causa
di servizio” a chi si era visto diagnosticare linfomi o altri tumori
rari dopo aver prestato servizio nell’esercito.
Data: 18.12.2013
Fonte: www.linkiesta.it
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