Mi chiamo Sara Maddalena e frequento il
secondo anno della facoltà di mediazione linguistica e culturale. Sono stata a
Novokemp dopo aver studiato russo solo un anno, quindi con un livello di
conoscenza e comprensione della lingua molto basso. Inoltre questa è stata la
mia prima esperienza in Russia.
Ho trascorso tre settimane al campo con
Fabiana, Sergio e Tania. È stata sicuramente un’esperienza costruttiva non solo
negli aspetti positivi, ma anche in quelli negativi.
Appena arrivati al campo abbiamo conosciuto
gli animatori e i responsabili del campo: sono rimasta molto colpita dalla
calorosa accoglienza che ci hanno riservato e dalla passione con cui, la
maggior parte di loro, si occupava dei ragazzi e dei giochi. In generale sono
stati molto pazienti e gentili anche con noi, dato che spesso non capivamo ciò
che dicevano. Ogni sera alla riunione parlavamo di ciò che avevamo fatto
durante il giorno.
I giochi erano organizzati molto bene, in
particolare apprezzavo il fatto che si cercasse di far partecipare insieme
ragazzi dai 6 ai 16 anni e soprattutto di evitare le competizioni. Erano
originali e coinvolgenti, come per esempio i giorni a tema, e i ragazzi vi
partecipavano in modo attivo.
I ragazzi ci hanno accolto calorosamente: con
loro trascorrevamo molto tempo, alcuni si fermavano a chiacchierare con noi
dopo le attività o giocavamo insieme nel tempo libero. Le prime due settimane
abbiamo organizzato un corso di danza e preparato un balletto, così che il
giorno dei genitori hanno mostrato ciò che avevano imparato. Poi, dato che erano
curiosi di conoscere l’Italia e la nostra cultura, l’ultima settimana abbiamo
organizzato un corso di italiano.
La nostra tutor, Irina, faceva da interprete
e ci spiegava il nostro ruolo nei giochi, oltre ad assicurarsi che non avessimo
problemi.
Abbiamo fatto alcune escursioni nella
regione, abbiamo visitato la sede di Radimici a Novozybkov e siamo stati
ospitati da Irina stessa.
Ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo, non
solo parole, ma anche la mentalità di chi appartiene a un’altra cultura.
All’inizio non condividevo certi atteggiamenti e decisioni e trovavo molto
difficile far capire il mio punto di vista: poi ho deciso di adeguarmi.
Ritornare alla routine quotidiana mi ha fatto
capire quanto è stata importante questa esperienza e quanto sono diversi il
mondo italiano e quello russo, nonostante i due Stati siano “vicini”. Ma
soprattutto mi mancavano i ragazzi che vedevamo dalla mattina, appena svegli,
alla sera, quando, dopo la discoteca, ci auguravano la buonanotte e lo stare
insieme.
Sara Maddalena
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