Alla centrale nucleare di Kalinin, in Russia, ha luogo il pompaggio nelle falde acquifere sotterranee delle acque di scarico contenenti trizio radioattivo. Il risultato di quest'opera è già evidente nell'abbassamento della concentrazione di trizio nei laghi Pes'vo e Udomlja, ma in futuro l'acqua al trizio potrebbe andare a finire nelle derivazioni dell'acqua potabile.
Leggi tutto (in russo)...
Data: 12.12.2013
Fonte: www.bellona.ru
Due
anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un
risarcimento. Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e
aspettano che le promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo
diventeranno. Non si sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei
terremoti, delle inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia
arriva infatti dal Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e
ottimizzazione dei servizi e che invece si trova oggi ad affrontare
l’onda a lungo termine degli effetti del terremoto e dello tsunami che
nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di
migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un
disastro nucleare. - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due
anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un
risarcimento. Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e
aspettano che le promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo
diventeranno. Non si sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei
terremoti, delle inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia
arriva infatti dal Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e
ottimizzazione dei servizi e che invece si trova oggi ad affrontare
l’onda a lungo termine degli effetti del terremoto e dello tsunami che
nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di
migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un
disastro nucleare. - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due
anni dopo, centinaia di migliaia di evacuati sono ancora in attesa di
risposte dal Governo e di risarcimenti dalla TEPCO - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due
anni dopo, centinaia di migliaia di evacuati sono ancora in attesa di
risposte dal Governo e di risarcimenti dalla TEPCO - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due
anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un
risarcimento. Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e
aspettano che le promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo
diventeranno. Non si sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei
terremoti, delle inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia
arriva infatti dal Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e
ottimizzazione dei servizi e che invece si trova oggi ad affrontare
l’onda a lungo termine degli effetti del terremoto e dello tsunami che
nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di
migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un
disastro nucleare. - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due
anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un
risarcimento. Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e
aspettano che le promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo
diventeranno. Non si sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei
terremoti, delle inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia
arriva infatti dal Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e
ottimizzazione dei servizi e che invece si trova oggi ad affrontare
l’onda a lungo termine degli effetti del terremoto e dello tsunami che
nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di
migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un
disastro nucleare. - See more at:
http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un risarcimento.
Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e aspettano che le
promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo diventeranno. Non si
sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei terremoti, delle
inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia arriva infatti dal
Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e ottimizzazione dei
servizi e che invece si trova oggi ad affrontare l’onda a lungo termine
degli effetti del terremoto e dello tsunami che nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un disastro nucleare.
A distanza di due anni, la speranza di
poter fare ritorno alle proprie case o di ottenere migliori condizioni
di vita rimane un miraggio per molti evacuati dalle aree contaminate . A
documentarlo è il giornalista della RT Aleksey Yaroshevsky, che
raccolto le testimonianze degli sfollati, alloggiati in minuscole casupole da 30 metri quadri
a Koriyama, e rilevato come alla speranza di poter tornare alla propria
vita precedente è seguita la disillusione: «Quando lo tsunami ha
colpito – ha raccontato uno di loro alla RT – ci è stato detto di
portare con noi solo le cose strettamente necessarie e di scappare. Hanno detto che sarebbe stata solo una questione di due, tre giorni.
Ora, vivendo in questa gabbia di casa, tornare nella nostra abitazione è
un sogno che sappiamo non diventerà realtà. Siamo stati riempiti di
promesse per una casa più grande, ma fino ad ora questo sono state:
promesse».
- See more at: http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Due anni dopo, sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata e di un risarcimento.
Vivono in casupole da poco più di 30 metri quadri e aspettano che le
promesse del Governo diventino realtà. Se mai lo diventeranno. Non si
sta parlando dell’Italia dei dissesti e dei terremoti, delle
inefficienze e delle promesse mancate: la denuncia arriva infatti dal
Giappone, preso spesso come esempio di funzionalità e ottimizzazione dei
servizi e che invece si trova oggi ad affrontare l’onda a lungo termine
degli effetti del terremoto e dello tsunami che nel marzo 2011 hanno devastato il Paese, costringendo centinaia di migliaia di persone all’evacuazione e riproponendo il rischio di un disastro nucleare.
A distanza di due anni, la speranza di
poter fare ritorno alle proprie case o di ottenere migliori condizioni
di vita rimane un miraggio per molti evacuati dalle aree contaminate . A
documentarlo è il giornalista della RT Aleksey Yaroshevsky, che
raccolto le testimonianze degli sfollati, alloggiati in minuscole casupole da 30 metri quadri
a Koriyama, e rilevato come alla speranza di poter tornare alla propria
vita precedente è seguita la disillusione: «Quando lo tsunami ha
colpito – ha raccontato uno di loro alla RT – ci è stato detto di
portare con noi solo le cose strettamente necessarie e di scappare. Hanno detto che sarebbe stata solo una questione di due, tre giorni.
Ora, vivendo in questa gabbia di casa, tornare nella nostra abitazione è
un sogno che sappiamo non diventerà realtà. Siamo stati riempiti di
promesse per una casa più grande, ma fino ad ora questo sono state:
promesse».
- See more at: http://www.dirittodicritica.com/2013/12/13/fukushima-profughi-nucleare-58937/#sthash.KewmCNdw.dpuf
Nessun commento:
Posta un commento