Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

10/12/13

CLAUDIA - RELAZIONE NOVOKEMP 2013 (TURNO LUGLIO)

La mia esperienza a Novokemp

Io e altre tre studentesse di russo dell’Università degli Studi di Milano (Silvia, Alina e Giorgia) abbiamo deciso di candidarci come volontarie per partecipare al progetto realizzato dall’Organizzazione Radimici in collaborazione con il circolo Legambiente “Il brutto anatroccolo” che offriva un soggiorno per il periodo di un mese presso il campo estivo per bambini Novokemp (Suraž, nell’oblast’ Brjansk) nel quale noi avremmo dovuto partecipare all’organizzazione delle attività di svago per i bambini, insieme ad altri animatori del luogo.

 
L’idea mi ha subito elettrizzata e così, dopo aver partecipato a due riunioni informative, che sono servite a chiarire tutti i nostri dubbi e ci hanno permesso di arrivare a Novokemp preparate all’esperienza che ci aspettava, sono partita insieme alle altre ragazze; siamo atterrate a Kiev, abbiamo preso un treno-notturno che ci ha portate a Brjansk ed infine un secondo treno (elektrichka) che da Brjansk ci ha portate a Suraž in un paio d’ore.
 
Appena scese dal treno siamo state accolte da Olga e Aleksander, i quali con molta gentilezza ci hanno portate subito al campo, ci hanno mostrato il posto, in compagnia di Irina ed infine ci hanno gentilmente permesso di riposare qualche ora dopo un viaggio molto lungo e stancante.
 
Il nostro turno (dal 17 luglio al 6 agosto) era chiamato “turno di integrazione” in quanto prevedeva la partecipazione di bambini sordomuti e/o con disturbi mentali provenienti da orfanotrofi, accompagnati da persone competenti in grado di affiancarli durante l’intero soggiorno. Il nostro compito era partecipare attivamente alle riunioni che si svolgevano ogni sera con lo scopo di progettare i giochi per i giorni seguenti. Le attività comprendevano giochi molto creativi e originali; a volte erano incentrati su temi carnevaleschi e divertenti come per esempio il giorno degli indiani o quello dei pirati, altre volte invece erano finalizzati all’apprendimento: brevi lezioni di italiano e inglese o giochi a tema per conoscere culture diverse dalla propria, nei quali i bambini potevano travestirsi e partecipare attivamente a balletti o a scenette teatrali.
 
Oltre alle attività di svago, che solitamente si svolgevano nel pomeriggio, al mattino avevamo il compito di tenere delle piccole lezioni di lingua italiana, dove abbiamo insegnato ai bambini frasi semplici di presentazione (io mi chiamo...vivo a...sono un/a bambino/a, ecc.), i nome dei colori e dei numeri attraverso dei giochi come “strega comanda colore” e abbiamo organizzato un concerto per il giorno di visita dei genitori, dove i bambini hanno cantato insieme a noi una canzone italiana. I bambini si sono mostrati molto interessati e hanno imparato molto velocemente.
 
Durante le attività mattutine eravamo sempre affiancate da Olga, che si è dimostrata sempre molto disponibile, gentile e paziente nei nostri confronti; al pomeriggio invece ad ognuna di noi veniva assegnato un animatore/animatrice e una postazione dove dovevamo attendere i bambini (divisi in gruppi in base all’età) e spiegare loro il gioco che dovevano svolgere. In una giornata particolarmente soleggiata si è svolta una gita al fiume, dove i bambini hanno potuto fare un giro in canoa.
 
Le attività serali consistevano in spettacoli e balletti, ai quali i bambini, sempre divisi in base all’età e alla casetta di alloggio, partecipavano molto divertiti. Le serate che non prevedevano spettacoli si trascorrevano in discoteca, anche quest'ultima molto apprezzata da grandi e piccini, che in più occasioni ci hanno invitate a ballare. Una giornata del soggiorno è stata dedicata al “giorno dell’Italia” dove ci è stato chiesto di organizzare quattro postazioni di gioco (una per ognuna di noi) dove si sarebbero sviluppate attività volte a far apprendere qualche particolarità della cultura italiana; così abbiamo organizzato quattro attività che potessero interessare e allo stesso tempo divertire i bambini e i ragazzi: Alina ha selezionato le principali città italiane e le ha brevemente descritte, Silvia ha mostrato le immagini dei più famosi piatti tipici, Giorgia ha spiegato il significato dei colori della bandiera italiana e io ho insegnato ai bambini due giochi italiani: il “gioco delle sedie” e “un, due, tre stella”.
 
Lo spettacolino serale, invece, aveva come tema il carnevale veneziano, i bambini si sono travestiti e noi, in compagnia degli animatori, abbiamo improvvisato una tarantella napoletana, non tanto con lo scopo di mostrare le nostre (scarse) abilità di ballerine, quanto per divertire i bambini.
 
Un pomeriggio siamo state accompagnate da Olga e suo marito Andrey alla sede dell’organizzazione “Radimici- per i bambini di Chernobyl” a Novozybkov, una bellissima città non molto lontana da Novokemp. È stata una gita molto istruttiva, che ci ha permesso di constatare quanto gli organizzatori abbiano a cuore questo progetto e inoltre ci ha fornito molte informazioni che prima ignoravamo sul problema delle radiazioni a Chernobyl.
In conclusione questa esperienza è stata davvero intensa ed emozionante; in particolare vedere come i bambini si relazionavano con gli altri bambini con problemi motori o mentali, senza alcun pregiudizio e nel rispetto reciproco è stata l’esperienza più istruttiva che potessi fare. Sono molto grata a Radimici e al circolo Legambiente “il brutto anatroccolo” per avermi concesso questa opportunità che ha fatto si che io conoscessi persone fantastiche, con le quali si è creato un rapporto di amicizia.
Claudia Figari

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