Novokemp 2013
Nel periodo di tempo compreso tra il 16 luglio e il 6
agosto 2013 io e tre studentesse universitarie della facoltà di Mediazione
linguistica e culturale abbiamo svolto uno stage di volontariato presso il
campo estivo per bambini “Novokemp”, situato nei pressi del paese di Suraž (regione
di Brjansk). In quanto studentessa di lingua russa, mi è stata offerta questa
possibilità dall’associazione Radimici, operante sul territorio delle aree
contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl, in collaborazione con i circoli
Legambiente di Stresa e Castronno.
Lo scopo della nostra presenza è stato quello di dare
la possibilità a bambini e ragazzi della regione di Brjansk, i quali non hanno
molte occasioni di entrare in contatto con persone di altre nazionalità, di avere un contatto diretto con
la lingua e la cultura italiana.
Per tutta la durata dello stage siamo state affiancate
da Olga Budaeva, la quale ci ha sostenute (soprattutto durante i primi giorni
del campo, nei quali ci siamo dovute adattare a condizioni di vita molto diverse
da quelle a cui eravamo abituate) e ha collaborato con noi nella preparazione
di tutte le attività a noi affidate.
La giornata era organizzata in modo tale da
diversificare le varie attività e proporre ai ragazzi, di età compresa tra i 7
e i 17 anni, laboratori e giochi che potessero interessare a persone di età,
abitudini, istruzione ed estrazione sociale diversa. Durante la mattinata
partecipavamo ai diversi laboratori, dopo aver aiutato gli animatori dell’associazione
Radimici ad organizzarli, e tre volte a settimana gestivamo un nostro piccolo
laboratorio: un breve corso di lingua italiana, al quale hanno partecipato con
interesse sia bambini che ragazzi più grandi. L’esperienza di insegnamento
della lingua italiana non è stata fine a se stessa ma un tassello molto
importante per la mia formazione. Prima di partire avevo infatti richiesto una
borsa di studio presso il Ministero dell’Istruzione italiana per l’insegnamento
della lingua italiana in Russia e Novokemp rappresentava quindi un primo passo
verso una possibile carriera nell’insegnamento a ragazzi di nazionalità russa.
Le attività svolte al pomeriggio consistevano
principalmente in giochi organizzati a tappe, ai quali noi prendevamo parte in
qualità di responsabili di una stazione di gioco, seguendo le istruzione
fornite dai vari responsabili. Durante il tempo libero tra un’attività e
l’altra, quando le giornate erano più calde, organizzavamo dei giochi all’aria
aperta molto diffusi in Italia, come il gioco “ruba bandiera”, utilizzando parole,
numeri o espressioni che avevamo insegnato loro durante le lezioni. Vedere che ricordavano molto bene i nostri
insegnamenti è stata una grande soddisfazione!
Le attività serali consistevano in spettacoli, ai
quali i responsabili e i bambini, divisi in varie squadre, prendevano parte
preparando un numero a scelta e/o danze libere che si tenevano nella discoteca
del campo. Noi stesse ci siamo cimentate molto spesso in balli e canzoni tipici
della tradizione italiana, come ad esempio ballare la tarantella accompagnate
da alcuni ragazzi e ragazze del campo ed è stato veramente molto divertente,
soprattutto durante le prove che precedevano lo spettacolo. Al termine della
giornata, tutti i responsabili erano tenuti a partecipare ad una riunione
serale, al fine di esprimere le proprie opinioni e sensazioni in merito alla
giornata appena trascorsa e di preparare le attività del giorno seguente. Oltre
alle attività ordinarie appena descritte, sono state organizzate alcune giornate
a tema, come giornate dedicate agli indiani, ai pirati, il giorno di Natale, la
giornata internazionale e il giorno dell’Italia, nel quale è stato organizzato
un gioco a tappe, ciascuna della quali era dedicata ad un tema significativo
per la cultura italiana.
Vivere, lavorare e parlare con persone che hanno una
diversa cultura ha sicuramente contribuito alla mia crescita e formazione,
soprattutto nell’ambito dell’apprendimento della lingua russa. Inoltre è stato
veramente molto interessante osservare da vicino lo stile di vita nella
provincia russa, ben diverso da quello che avevo avuto modo di osservare nel
precedente viaggio in Russia, a San Pietroburgo. Inoltre, grazie alla
disponibilità dei nostri responsabili dell’associazione Radimici, abbiamo avuto
modo di uscire dal campo e visitare alcune città vicine, come Novozybkov, Suraz
e Brjansk.
Silvia Iezzi
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