C'è un signore che si aggira per la stazione ferroviaria di Sendai, in Giappone. Si avvicina ai senzatetto e offre loro lavoro in cambio di una paga.
Non si tratta di un operatore sociale, ma di un "contractor". Si chiama
Seiji Sasa e come lui ce ne sono tanti che bazzicano vicino a questa
stazione. Il lavoro che offrono ai clochard non è dei più edificanti né
tanto meno dei più sicuri: ripulire Fukushima dai rifiuti radioattivi.
La paga giornaliera per lavorare nella zona colpita dal disastro
nucleare quasi tre anni fa può arrivare anche a 90 dollari. Scalati i
soldi per vitto e alloggio, però, ai senzatetto resta ben poco in tasca.
Se si mettono in conto anche gli altissimi rischi per la salute, si
capisce che per i clochard non si tratta di una possibilità di riscatto
sociale, tutt'altro.
Data: 30.12.2013
Fonte: www.huffingtonpost.it
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