L'associazione "Mondo in cammino" fa un appello a chi possa contribuire alle spese per l'invito in Italia a settembre 2010 dello scienziato bielorusso Jurij Bandazhevskij e dell'attivista ceceno Akhmed Gisaev per consentire loro un periodo di riposo e ridare loro quella dignità di parola di cui sono stati privati.
Il primo vaga fra Francia, Lituania, Ucraina, non potendo rientrare in Bielorussia dopo essere stato imprigionato per aver denunciato le vere conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl, lontano dai suoi affetti (la moglie, le figlie, la nipotina). Il "passaporto della libertà" ricevuto dalla Comunità Europea è un documento che, purtroppo, non scalda il suo cuore e non lo aiuta nella lotta quotidiana per la sopravvivenza.
Akhmed Gisaev ha trovato rifugio a Oslo. Le ferite delle atroci torture a cui è stato sottoposto sono adesso più nell'anima che nel corpo. Poco tempo fa ha finalmente ricevuto il passaporto che gli permette di girare per l'Europa, ma non più di tornare nella Federazione Russa.
Afferrati il cuore con entrambe le mani
Quel vecchio riccio
E cuciti ben strette le ferite
con un punteruolo da ciabattino, come quando si rattoppa una scarpa
E viaggia in ogni luogo del pianeta
Ma taci
Almeno fino alla fine della vita
Apti Bisultanov, poeta ceceno
Link alla pagina su Jurij Bandazhevskij
Link alla storia di Akhmed Gisaev
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