Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

20/07/10

CERNOBYL IRRADIA IL PRIPJAT’ E IL DNEPR

La procura della regione di Kiev, in seguito a delle verifiche effettuate, mette in guardia sull’elevato livello di rischio d’inquinamento radioattivo dell’acqua del fiume Pripjat’, che a sua volta può influenzare lo stato delle acque del Dnepr. Lo ha riferito il procuratore Aleksansdr Gardeckij durante una seduta allargata del collegio a Cernobyl.
Secondo lui, a causa degli insufficienti finanziamenti non sono stati rimossi oltre i limiti della striscia di protezione costiera del Pripjat’ 27 oggetti radioattivi per un peso complessivo di 1.500 tonnellate. Questi mezzi tecnici lasciati nell’acqua più di 20 anni fa e non riportati in superficie sono la più grande fonte d’inquinamento radioattivo.
Il procuratore ha fatto notare che per la rimozione dei mezzi tecnici dall’acqua non sono necessari grandi risorse ma che tuttavia fino a ora non è stato fatto.
Inoltre la procura ha messo in luce che non sono stati portati a termine i rinforzamenti delle rive del Pripjat che filtrano l’acqua radioattiva.
Secondo Gardeckij, una delle rive era stata rinforzata ancora ai tempi dell’URSS, mentre nei 18 anni d’Indipendenza dell’Ucraina «non è stato messo nemmeno un sassolino per il rinforzamento della riva».
«L’ignorare questi problemi rappresenta una minaccia per l’inquinamento delle acque sotterranee e del fiume Pripjat’, il quale è una delle principali arterie del Dnepr e una fonte d’approvvigionamento idrico per la popolazione di una parte significativa del territorio ucraino» – ha sottolineato Gardeckij.
In conseguenza dell’incidente alla centrale nucleare di Cernobyl sono rimasti contaminati più di 53.000 chilometri quadrati di territorio ucraino. In un territorio di 2.598 chilometri quadrati non vive nessuno: 162.000 persone sono state evacuate dai loro luoghi di residenza, e la città di Pripjat’ è stata completamente abbandonata. In Ucraina si contano 2.600.000 vittime di Cernobyl, 255.000 liquidatori, 106.000 invalidi. Dentro il sarcofago al momento restano circa 200 tonnellate di combustibile nucleare.

Data: 28.08.2009
Fonte: www.rosbalt.ru
Traduzione: S.F.

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