Il blog "Le Russie di Cernobyl", seguendo una tradizione di cooperazione partecipata dal basso, vuole essere uno spazio in cui: sviluppare progetti di cooperazione e scambio culturale; raccogliere materiali, documenti, articoli, informazioni, news, fotografie, filmati; monitorare l'allarmante situazione di rilancio del nucleare sia in Italia che nei paesi di Cernobyl.

Il blog, e il relativo coordinamento progettuale, è aperto ai circoli Legambiente e a tutti gli altri soggetti che ne condividono il percorso e le finalità.

"Le Russie di Cernobyl" per sostenere, oltre i confini statali, le terre e le popolazioni vittime della stessa sventura nucleare: la Bielorussia (Russia bianca), paese in proporzione più colpito; la Russia, con varie regioni rimaste contaminate da Cernobyl, Brjansk in testa, e altre zone con inquinamento radioattivo sparse sul suo immenso territorio; l'Ucraina, culla storica della Rus' di Kiev (da cui si sono sviluppate tutte le successive formazioni statali slavo-orientali) e della catastrofe stessa.

29/07/10

SCIENZIATO BIELORUSSO METTE IN GUARDIA DAL RITORNO DELL’UTILIZZO AGRICOLO DELLE TERRE NELLA ZONA DI CERNOBYL

Il membro corrispondente dell’Accademia delle scienze di Bielorussa Ivan Nikitčenko – e presidente dell’associazione “Centro di supporto delle iniziative per Cernobyl” – ha sottoposto a critica la decisione di Minsk di ridestinare all’agricoltura le terre contaminate dall’incidente di Cernobyl.

Secondo lo scienziato, quelle terre «in nessun caso devono essere ridestinate all’agricoltura», in quanto «le terre contaminate dai radionuclidi non potranno mai essere adatte all’utilizzo agricolo». «I radionuclidi, decadendo, passano da uno stato a un altro, ma gli isotopi radioattivi non scompaiono lo stesso» – ha spiegato.

Assenza di terre “pulite”

Allo stesso tempo, Nikitčenko ha sottolineato che di terre completamente pulite in Bielorussia non ce n’è. «Dovunque una persona viva, in ogni modo assumerà tramite i prodotti alimentari una piccola dose cronica di radiazioni… E queste dosi sono malattie, a causa delle quali incombe una morte prematura» – riassume lui.

La decisione delle autorità bielorusse di ridestinare all’agricoltura le terre contaminate dalle radiazioni è stata presa il 20 luglio 2010 nell’ambito del programma di sviluppo socio-economico delle regioni colpite da Cernobyl, progetto elaborato su incarico del presidente del paese Aleksandr Lukashenko.

In Bielorussia si prevede d’introdurre nuove tecnologie – come si assicura – in grado di ridurre al minimo l’accumulo di radionuclidi e di consentire l’ottenimento di una produzione pulita. Tuttavia i sondaggi sociologici a riguardo indicano che la maggioranza dei bielorussi non vuole comprare cibo prodotto in quelle province.

Data: 24.07.2010
Fonte: www.dw-world.de
Traduzione: S.F.

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