Jurij Ivanovič Bandaževskij (nato nel 1957) è uno scienziato bielorusso, emerito specialista nel campo della medicina delle radiazioni, dottore in scienze mediche (1987), professore (1989), membro attivo dell’Accademia delle scienze di New York. Rettore dell’Università statale di medicina di Gomel’ dal 1° novembre 1990 (giorno della sua fondazione) fino al 2001. Si è specializzato nello studio degli effetti sull’organismo dell’uomo di piccole dosi di radiazioni e sulle conseguenze della catastrofe di Cernobyl.
BIOGRAFIA
Laureato all’Università statale di medicina di Grodno (Bielorussia) con la specializzazione in anatomia patologica. Discute la tesi di dottorato nel 1987. In quello stesso anno viene nominato direttore del Laboratorio centrale di ricerche scientifiche. Nel 1990 diventa il primo rettore dell’Università di medicina di Gomel’.
È sposato dal 1978 con Galina Bandaževskaja, medico-pediatra e cardiologo, candidata in scienze mediche.
LE RICERCHE SULLE RADIAZIONI
Da rettore dell’Università di medicina di Gomel’ si è interessato degli effetti delle piccole dosi di radiazioni sulla salute dell’uomo. Insieme ad altri studiosi dell’università è arrivato alla conclusione che i problemi del cuore sono provocati dalla continua azione su di esso delle radiazioni. Così l’autore ha formulato questa teoria:
«I radionuclidi del cesio, penetrando nell’organismo dell’uomo, s’incorporano nei muscoli cardiaci assai attivamente. Il cesio crea un effetto di carenza energetica nelle cellule, e il muscolo cardiaco è il più vulnerabile, è il primo a utilizzare il cesio. E da qui l’insorgere di problemi cardio-vascolari».
Nel 1999 alla televisione bielorussa venne trasmesso il film “Il cuore di Cernobyl” basato sui lavori di Bandaževskij. Dopodiché, come asserisce lo stesso Bandaževskij, il problema dell’influenza dell’incidente di Cernobyl sul sistema cardio-vascolare negli alti uffici statali “è stato seppellito”, preferendo ritenere che la salute della popolazione del paese non fosse minacciata da niente.
IL CASO DEL PROFESSOR BANDAŽEVSKIJ
Il 13 luglio del 1999 il professor Bandaževskij fu arrestato con l’accusa di aver ricevuto bustarelle per 25.800 dollari. Il 18 giugno del 2001 il collegio militare del Tribunale supremo lo riconobbe colpevole e lo condannò a otto anni di reclusione con la confisca dei beni e la privazione del diritto di esercitare la professione. La cosa interessante è che le persone che, secondo il tribunale, avevano dato le bustarelle furono liberate.
Secondo il tribunale, nel periodo dal 1997 al 1998 Jurij Bandaževski, in accordo con il prorettore dell’Università di medicina di Gomel Vladimir Ravkov e con l’insegnante della cattedra di biologia Natalja Fomčenko, prendevano bustarelle dai genitori degli studenti, garantendo loro in cambio l’iscrizione all’istituto. Tuttavia né l’istruttoria né il tribunale non sono riusciti a provare l’esistenza di questi soldi.
In relazione alla notorietà mondiale del professor Bandaževskij come scienziato, il caso ebbe una notevole risonanza internazionale. Secondo le più autorevoli organizzazioni per i diritti civili bielorusse e internazionali, il caso Bandaževskij venne fabbricato dalle autorità bielorusse per il fatto che i risultati delle sue ricerche scientifiche divergevano sostanzialmente con i dati ufficiali sulle conseguenze dell’esplosione alla centrale nucleare di Cernobyl.
Durante la carcerazione preliminare, a Bandaževskij fu negata l’assistenza di un avvocato, e il processo stesso fu considerato dagli osservatori ingiusto. Inoltre, il processo venne costruito sulle deposizioni di Vladimir Ravkov; il quale in seguito le ricusò e dichiarò di averle date sotto l’effetto di sostanze psicotrope, fattegli assumere il 12 luglio 1999 dagli organi delle indagini preliminari. Il tribunale dopo aver esaminato questa versione la considerò non legittima, senza alcuna spiegazione aggiuntiva.
L’organizzazione internazionale Amnesty International riconobbe Bandaževskij prigioniero di coscienza. Lo scienziato bielorusso è stata la 25ª persona al mondo a ricevere il “passaporto della libertà”, che dà diritto a scegliere il luogo di residenza in Europa. Il passaporto fu firmato da 15 paesi dell’Unione europea.
Un comitato di difesa del professore venne creato in Francia. Nel febbraio del 2003 egli venne dichiarato cittadino onorario di Parigi. Il presidente francese Jaques Chirac chiese di intercedere per Bandaževskij con il presidente bielorusso nell’incontro con il presidente russo Putin.
Nell’ottobre del 2003, a causa di problemi di salute e disattenzione dei medici del carcere finì in rianimazione con un’appendicite in cancrena flemmonosi che poteva portare a una peritonite. L’operazione d’emergenza venne eseguita con successo e lo scienziato sopravvisse.
Il 5 agosto 2005, cinque mesi prima del termine della condanna, Bandaževskij venne liberato con la condizionale con il divieto di lasciare il paese per cinque mesi. In tutto trascorse in detenzione più di sei anni, due anni vennero condonati per amnistia.
IN LIBERTÀ
Dal 2006 al 2007 Bandaževskij ha lavorato in Francia con un contratto annuale per la divulgazione dell’esperienza sulla problematica degli effetti delle radiazioni sull’organismo umano in conseguenza della catastrofe di Cernobyl, dove ha scritto due libri. Secondo lui, gli scienziati occidentali polemizzano attivamente con le sue ricerche nelle loro dissertazioni e sulle pagine della rivista scientifica “Tossicologia cardiologica”. Secondo lo scienziato, le sue teorie in Europa hanno sia degli oppositori, i quali non ritengono che l’effetto delle radiazioni abbia un’influenza tanto grave sulla salute delle persone, che dei sostenitori. Dal 2008 il professore risiede a Vilnius.
Il 17 agosto del 2008, su iniziativa di Bandaževskij ebbe luogo all’Europarlamento una conferenza sulla base dei cui esiti fu accolta una dichiarazione sulla situazione post Cernobyl in Bielorussia. La dichiarazione invita la comunità europea a proseguire a recare aiuti alla Bielorussia nella riabilitazione delle regioni maggiormente contaminate, nonché a prestare particolare attenzione alla situazione dei liquidatori della catastrofe. Nel documento si dà il benvenuto alla creazione a Vilnius del Centro internazionale di ricerca “Ecologia e salute” e all’organizzazione di un sindacato internazionale di aiuto ai liquidatori.
Data: 20.04.2010
Fonte: Wikipedia
Traduzione: S.F.
Link all'articolo di Bandaževskij Sulla catastrofe di Cernobyl del 1986
Presentazione del libro Bugie nucleari di Silvia Pocchettino su Jurij Bandaževskij e Vasilij Nesterenko, dal sito di Mondo in cammino.
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